Profughi, summit blindato

Presto un elenco degli spazi da destinare all’accoglienza di Daniele Rescaglio

PROTESTA Un cartello dei cittadini di Chieve

PROTESTA Un cartello dei cittadini di Chieve

Crema, 2 agosto 2015 - Un'accoglienza che non passi sopra la testa di amministratori e cittadini. È questa l’idea che è uscita dal summit che si è tenuto ieri in Comune a Crema. In una città blindata i sindaci del Cremasco hanno incontrato il prefetto di Cremona, Paola Piacciafuochi, un momento sollecitato dal sindaco di Crema Stefania Bonaldi e dalla Caritas cremasca. In questo momento non sono previsti nuovi arrivi di migranti, tuttavia i casi di Crema e soprattutto quello di Chieve scuote molte sindaci del territorio: sostanzialmente si vuole mettere un filtro alla possibile adesione dei privati al bando governativo, che intravedono il business e la possibilità di riempire palazzi, palazzine e vecchi stabili sotto la bandiera dell’accoglienza.

Proprio per scongiurare che questo accada i sindaci, anche sulla scorta della mozione che è stata votata mercoledì sera dal consiglio comunale aperto di Chieve, hanno convenuto di fare una rapida cernita degli spazi pubblici da destinare all’accoglienza dei migranti da sottoporre poi alla Prefettura. «È stato innanzitutto un incontro tra persone – ha sottolineato a margine dell’incontro Paola Picciafuochi – per questo ringrazio tutti i presenti ed in particolare il sindaco Bonaldi per aver reso concreta questa possibilità. La situazione dei migranti rappresenta un problema di portata mondiale».

La situazione può cambiare di giorno in giorno, al punto che, come lo stesso Prefetto ha precisato, servono risposte immediate. «Oggi non abbiamo preso alcuna decisione, non abbiamo siglato alcun protocollo o convenzione, ma abbiamo concordato sul fatto di ritrovarci nei vari subambiti territoriali. Il dato comune è che i sindaci o cooperano nella valutazione o la subiscono» ha spiegato invece il sindaco di Crema, Stefania Bonaldi. In piazza durante l’incontro è andata in scena anche una manifestazione di protesta, con tanto di cartelloni e gazebo messo in atto dal comitato dei residenti di Chieve. Molto critici i cittadini con la titolare della palazzina che ha siglato la convenzione con la Prefettura e che prevede l’ospitalità di circa una quartana di persone. Inoltre sempre i cittadini in piazza attraverso una serie di cartelloni sollecitavano i cremaschi a non lasciarsi passare sopra la testa certe scelte. «Si è trattato di un appello accorato, affinchè tutti i sindaci trovino delle soluzioni. In piazza c’era anche l’unica persona che vive nella palazzina dove sono ospitati i migranti. Abbiamo consegnato una sua lettera al Prefetto che ha incontrato una nostra delegazione – spiega il sindaco di Chieve, Davide Bettinelli – il Prefetto ci ha detto che cercheranno di ridurre il numero dei migranti»