Profughi, il prefetto va dai sindaci

Il prefetto Paola Picciafuochi tra due settimane tornerà a Crema, ancora per parlare di profughi e della loro sostemazione di Pier Giorgio Ruggeri

Paola Picciafuochi, il prefetto

Paola Picciafuochi, il prefetto

Crema, 28 agosto 2015 - Il prefetto Paola Picciafuochi tra due settimane tornerà a Crema, ancora per parlare di profughi e della loro sostemazione. Troppo facile l’operazione matematica del 2 per mille (due immigrati ogni mille abitanti da sistemare nei vari paesi), troppo difficile trovare l’accordo con tutti i Comuni. E l’operazione si deve fare in fretta perché a Milano sono parcheggiati 114 straneri che devono trovare casa nel territorio.

Intanto che si attende la nuova riunione di prefetto e sindaci, continuano le alzate di scudi da parte dei vari politici. Ultimi della lista gli adepti di Sel e i grillini. Questi, per bocca del deputato cremasco Danilo Toninelli, chiedono a gran voce che i migranti siano messi al lavoro. In questo modo i migranti non si sentirebbero più un fardello ingombrante ma diventerebbero parte integrante del tessuto sociale, portando il loro contributo al benessere del paese. Anche Sel non perde occasione per far sentire la sua voce attraverso il coordinatore Gabriele Piazzoni. «La questione migranti non si risolverà instillando la paura e l’odio verso lo straniero, il grande afflusso di persone in fuga da guerre e fame va gestito, perché se le istituzioni dessero retta alla Lega, ignorando il problema, potrebbero derivare problemi, insicurezze o altro per i cittadini. La Lega dovrebbe riflettere: basta proposte da bar, ora ci servono piuttosto soluzioni sensate».