Il Cremasco scende in guerra per difendere la sua autonomia

Presidio al Maggiore contro l’accorpamento cremonese

L'ospedale Maggiore

L'ospedale Maggiore

Crema, 2 luglio 2015 - Tutti a protestare davanti all’ospedale maggiore di Crema che sta perdendo, o, per i bene informati, ha già perso, la sua autonomia. Cosa che significa meno posti letto o, addirittura, meno reparti specialistici. Con la conseguenza che la più grande azienda del territorio cremasco perderà a brevissimo posti di lavoro. Ma non è ancora detto, perché domattina alle 8.30 a fare il presidio ci saranno tutti, anche quei politici cremaschi e cremonesi eletti tra le fila dei partiti che in Regione Lombardia hanno votato a favore dell’inglobamento di Crema con Cremona e Viadana. Infatti, hanno annunciato la loro presenza il consigliere regionale Agostino Alloni (Pd), da sempre contrario alla perdita di indipendenza, il collega Carlo Malvezzi, Ncd, e il leghista Federico Lena. Lena, che è di Soresina, dice: «La battaglia per l’autonomia dell’ospedale di Crema è una battaglia che abbiamo il dovere di fare tutti insieme». Domani mattina davanti all’ospedale sono chiamati tutti i sindaci del territorio, ma anche i cittadini, per una grande manifestazione di solidarietà, spesso mancata con il risultato che il territorio è stato «scippato» dei suoi gioielli più preziosi.

Lo dice a chiare lettere Martino Boschiroli, avvocato e politico: «Ci stanno scippando tutto da Cremona ed è ora di farci sentire. Stiamo organizzandoci per indire un referendum con il quale intendiamo staccare una volta per tutte il Cremasco dal Cremonese. Guardiamo in direzione diversa, andiamo a federarci con il Lodigiano, che è qui, a 14 chilometri. Di questo passo Crema diventa un paese dormitorio, senza tribunale, con un ospedale limitato nei reparti e nei posti, con altre strutture depauperate o addirittura estinte. È ora di dire tutti insieme basta». Un appello accorato arriva anche dal sindaco di Crema, Stefania Bonaldi: «Momento delicato e importante perché tratta della qualità dei servizi che il nostro ospedale potrà erogare perdendo la sua autonomia, in quanto le decisioni che lo riguardano saranno prese altrove. Spero che domani vi sia davvero un partecipazione importante nei numeri».