«Moschea, il Consiglio è illegittimo»

Dubbi sulla seduta del 23 luglio che ha approvato le varianti al Pgt, esposto inviato al prefetto di Stefano Miele

Una moschea (foto di repertorio)

Una moschea (foto di repertorio)

Crema, 5 agosto 2015 - Finisce sul tavolo del prefetto Paola Picciafuochi il consiglio comunale del 23 luglio che ha approvato una trentina di varianti al Pgt fra le quali anche quella riguardante l’individuazione di un’area da destinare alla realizzazione di luoghi di culto, leggasi moschea, che ha suscitato polemiche. L’esposto è stato presentato dal vice presidente dimissionario dell’assise comunale Antonio Agazzi, consigliere e appartenente alla lista «Servire il cittadino».

Agazzi chiede al prefetto di intervenire per annullare la seduta del consiglio e le relative decisioni assunte perchè sarebbero illegittime e sulla richiesta di intervento del prefetto ci sono anche le firme di Forza Italia, Lega Nord, Ncd e delle liste civiche «Solo cose buone per Crema» e «Servire il cittadino». «Chiedo l’intervento del prefetto perchè sono stati compiuti atti totalmente illegittimi – afferma Agazzi – in 25 anni di attività in seno al consiglio comunale non mi era mai capitato di dover ricorrere all’autorità costituita per far valere la legalità».

In pratica quali contestazioni muove? «Io dico che la seduta consiliare non è valida perchè erano assenti il presidente dell’assise, Vincenzo Cappelli, e il sottoscritto che è dimesso all’inizio della seduta dalla carica di vice presidente dopo aver constatato l’assenza di Cappelli. Ho fatto presente al segretario che per legge si sarebbe dovuta sciogliere la riunione ma la risposta è stata la nomina del consigliere anziano Emilio Guerini a presidente. Fatto, questo, assolutamente illegittimo perchè non previsto dallo Statuto comunale».

Cosa chiede nell’esposto? «Chiedo che venga ripristinata la legalità in seno all’assise comunale annullando le decisioni assunte illegittimamente il 23 luglio. D’altronde si sarebbe benissimo potuto scioglere l’assemblea e riconvocarla in un’altra data per dare modo al presidente Cappelli di essere presente e per nominare un nuovo vice presidente. A questo punto si sarebbero potuti approvare tutti i punti all’ordine del giorno senza ulteriori problemi. Invece è stata scelta un’altra strada e ora vedremo come andrà a finire, perchè se non dovesse bastare l’intervento del prefetto sono pronto anche a ricorrere al Tar».