Crema, 18 gennaio 2015 - Ieri mattina nell’obitorio dell’ospedale di Cremona è stata effettuata l’autopsia, disposta dal magistrato Laura Patelli, sul cadavere di Antonio Porcu, il pizzaiolo 51enne morto mentre stava facendo ritorno a casa, dopo la serata di lavoro al ristornate Le Colonne di Ripalta Nuova. Due, essenzialmente, le domande: a che ora si può far risalire la morte e qual è stata la causa. E sulle risposte ci sono in ballo i provvedimenti che la procura deve prendere. Perché l’incidente sta rivelando aspetti inquietanti. La ricostruzione del sinistro sarebbe questa: Antonio Porcu lascia la pizzeria poco prima delle 23.30, prende la Ford Mondeo e si avvia verso casa, a San Martino in Strada, percorrendo la solita strada. Ma quando arriva a Bolzone, forse a causa di un malore, non curva, va fuori strada, prende un muretto, si ribalta alcune volte nel campo, viene sbalzato dalla vettura (non indossava la cintura di sicurezza) e finisce a venti metri. Passa qualche minuto e un automobilista avverte i carabinieri che c’è una macchina fuori strada. Arriva una pattuglia e i due militari ispezionano l’auto, verificano attraverso la centrale che l’auto non è rubata, chiamano il 118 che conferma di non aver soccorso nessuno e se ne vanno, senza accorgersi che a venti metri c’è il pizzaiolo.
Non è finita, perché intorno all’1.30 passa un’auto con a bordo dei giovani, i quali scorgono la vettura a ruote all’aria. Si fermano, vanno a vedere se c’è dentro qualcuno, cercano alla fioca luce dei cellulari intorno all’auto tracce del guidatore, non ne trovano e se ne vanno. Altro passaggio intorno alle 5, quando un passante vede l’auto spuntare dalla foschia, ma non ci fa molto caso. Infine, alle 9, scatta l’allarme. Arrivano Polstrada, carabinieri, vigili del fuoco e ambulanza. Il cadavere del pizzaiolo è portato in obitorio dove un medico lo ispeziona e dichiara che la morte risale a una decina di ore prima. A questo punto nessuno sa ancora dei carabinieri intervenuti alle 23.30. Il magistrato non sequestra l’auto e decide di restituire la salma alla famiglia, ma poco dopo arriva la notizia che i carabinieri erano sul posto alle 23.30. Il magistrato ferma tutto, dispone l’autopsia e apre un fascicolo. Ieri mattina era circolata voce che due militari erano in procinto di ricevere un avviso di garanzia e che erano stati invitati a trovarsi un avvocato, voce smentita nel pomeriggio. Ma la vicenda non è ancora conclusa.