Mercoledì 24 Aprile 2024

Misteri sulla morte di Antonio. Crema, il pm dispone l’autopsia sul corpo del pizzaiolo

Effettuata l’autopsia, disposta dal magistrato Laura Patelli, sul cadavere di Antonio Porcu, il pizzaiolo 51enne morto mentre stava facendo ritorno a casa, dopo la serata di lavoro al ristornate Le Colonne di Ripalta Nuova. Due, essenzialmente, le domande: a che ora si può far risalire la morte e qual è stata la causa. E sulle risposte ci sono in ballo i provvedimenti che la procura deve prendere di Piergiorgio Ruggeri

Incidente a Crema

Incidente a Crema

Crema, 18 gennaio 2015 - Ieri mattina nell’obitorio dell’ospedale di Cremona è stata effettuata l’autopsia, disposta dal magistrato Laura Patelli, sul cadavere di Antonio Porcu, il pizzaiolo 51enne morto mentre stava facendo ritorno a casa, dopo la serata di lavoro al ristornate Le Colonne di Ripalta Nuova. Due, essenzialmente, le domande: a che ora si può far risalire la morte e qual è stata la causa. E sulle risposte ci sono in ballo i provvedimenti che la procura deve prendere. Perché l’incidente sta rivelando aspetti inquietanti. La ricostruzione del sinistro sarebbe questa: Antonio Porcu lascia la pizzeria poco prima delle 23.30, prende la Ford Mondeo e si avvia verso casa, a San Martino in Strada, percorrendo la solita strada. Ma quando arriva a Bolzone, forse a causa di un malore, non curva, va fuori strada, prende un muretto, si ribalta alcune volte nel campo, viene sbalzato dalla vettura (non indossava la cintura di sicurezza) e finisce a venti metri. Passa qualche minuto e un automobilista avverte i carabinieri che c’è una macchina fuori strada. Arriva una pattuglia e i due militari ispezionano l’auto, verificano attraverso la centrale che l’auto non è rubata, chiamano il 118 che conferma di non aver soccorso nessuno e se ne vanno, senza accorgersi che a venti metri c’è il pizzaiolo.

Non è finita, perché intorno all’1.30 passa un’auto con a bordo dei giovani, i quali scorgono la vettura a ruote all’aria. Si fermano, vanno a vedere se c’è dentro qualcuno, cercano alla fioca luce dei cellulari intorno all’auto tracce del guidatore, non ne trovano e se ne vanno. Altro passaggio intorno alle 5, quando un passante vede l’auto spuntare dalla foschia, ma non ci fa molto caso. Infine, alle 9, scatta l’allarme. Arrivano Polstrada, carabinieri, vigili del fuoco e ambulanza. Il cadavere del pizzaiolo è portato in obitorio dove un medico lo ispeziona e dichiara che la morte risale a una decina di ore prima. A questo punto nessuno sa ancora dei carabinieri intervenuti alle 23.30. Il magistrato non sequestra l’auto e decide di restituire la salma alla famiglia, ma poco dopo arriva la notizia che i carabinieri erano sul posto alle 23.30. Il magistrato ferma tutto, dispone l’autopsia e apre un fascicolo. Ieri mattina era circolata voce che due militari erano in procinto di ricevere un avviso di garanzia e che erano stati invitati a trovarsi un avvocato, voce smentita nel pomeriggio. Ma la vicenda non è ancora conclusa.