Mercoledì 24 Aprile 2024

Amici schiacciati e uccisi da una pianta: commozione ai funerali di Gianbattista e Achille

Bagnolo si è stretta attorno alle famiglie Gianbattista Lupo Stanghellini e Achille Grazioli, morti giovedì scorso a villa Stringa di Vidolasco, travolti e colpiti dai rami di una quercia che stavano abbattendo di Pier Giorgio Ruggeri

Giambattista Lupo Stanghellini e Achille Grazioli, morti a causa di una pianta caduta

Giambattista Lupo Stanghellini e Achille Grazioli, morti a causa di una pianta caduta

Bagnolo Cremasco (Cremona), 25 novembre 2014 - «Una tragedia immane, quella che ha colpito la nostra comunità. Il paese sta pagando un conto salato alle sciagure. Chiediamo al Signore di essere più clemente verso questa gente». Parte in questo modo l’omelia del parroco, don Mario Pavesi, che parla di fronte al paese intero, riunito in una chiesa che si fa di colpo piccola per contenere tutti coloro che vogliono assistere ai funerali di Gianbattista Lupo Stanghellini e Achille Grazioli, morti giovedì scorso a villa Stringa di Vidolasco, travolti e colpiti dai rami di una quercia che stavano abbattendo.

I due, amici nella vita di tutti i giorni, anche in quel momento lavoravano insieme e insieme hanno trovato la morte. «Gianbattista – riprende il parroco – aveva una seconda casa: la chiesetta di Santo Stefano, che accudiva con amore e competenza. Ricordiamo tutti come era addobbata lo scorso 15 settembre, in occasione della festa del santo. Proprio lì è stata ospitata la bara e sempre lì gli amici sono andati a trovarlo per l’ultimo saluto. Achille era arrivato a Bagnolo da ragazzo e si era subito ambientato. Personaggio vulcanico e pieno di iniziative, era tra i fondatori dell’Avis del paese. Aveva lavorato anche alla sistemazione della parrocchiale e lo aveva fatto gratis. Aveva sistemato anche la chiesetta della Madonna della viti».

La gente ascolta le parole del parroco che ricorda le due vittime. «I due erano amici e lavoravano insieme. Si cercavano, erano persone squisite e grandi lavoratori. Insieme anche nel giorno fatale. Pieni di iniziative eppure coscienti che la morte poteva arrivare in ogni momento. Tanto che erano preparati. Achille, all’inizio del mese, durante le ricorrenze dei morti e dei santi, aveva lasciato detto quali fossero i suoi desideri al momento del trapasso, voleri che la famiglia ha rispettato. Gianbattista, vedovo da dodici anni, era cosciente che il momento della resa dei conti non è pronosticabile». Al termine della funzione i due feretri sono stati accompagnati al cimitero. Stanghellini è stato sepolto accanto alla moglie; la bara di Grazioli ha proseguito per Lodi, dove la salma sarà cremata.