Terremoti legati agli scavi: ‘Stop allo stoccaggio di gas’

Residenti furiosi dopo le condanne a Exxon e Shell di Pier Giorgio Ruggeri

Da sinistra, Ezio Corradi ed Enrico Duranti spaventati dal rischio sismico che le trivellazioni possono portare in un territorio già ad alto rischio come quello del Cremasco

Da sinistra, Ezio Corradi ed Enrico Duranti spaventati dal rischio sismico che le trivellazioni possono portare in un territorio già ad alto rischio come quello del Cremasco

Sergnano, 17 aprile 2015 - Se prima c’era solo il sospetto, adesso c’è qualcosa di più: una sentenza olandese che condanna Exxon e Shell a versare oltre un miliardo di euro come risarcimento per le 30mila case lesionate, danneggiate o da ristrutturare per i danni che oltre cento scosse sismiche segnalate nel solo 2013 hanno provocato. E la sentenza dice con chiarezza che le scosse sono attribuirsi ai lavori di estrazione di idrocarburi effettuati dalle due compagnie in una zona dove il rischio di terremoti era uguale. Quindi, secondo il tribunale olandese, i terremoti possono essere causati dalle attività di estrazione di idrocarburi. «Ai tecnici il fatto era noto da tempo, con decine di pubblicazioni scientifiche disponibili, ma la disinformazione dei petrolieri e di molte autorità ha coperto questa verità». Lo dicono Ezio Corradi ed Enrico Duranti, leader del gruppo Nogasaran, consigliere di minoranza a Sergnano del gruppo 3.0 che da tempo parla della pericolosità delle attività di stoccaggio del gas nel sottosuolo effettuate dalla Stogit del gruppo Snam, che a Sergnano e a Ripalta Guerina hanno due siti e ne stanno per aprire altri nel Lodigiano e a Bordolano.

«Un territorio ad alto rischio sismico come il Cremasco e il Cremonese – riprende Duranti – può permettersi di correre questi rischi a causa della scelta del governo di trasformare la regione in distretto minerario?», si chiede ancora Duranti, che rincara la dose: «Per noi è pura pazzia, anche perché la stragrande maggioranza di queste operazioni saranno finalizzate a favorire l’esportazione di gas senza nessun tornaconto, a parte i rischi. Per noi queste opere non sono strategiche e neppure utili. A questo punto, forti anche di quel che è successo in Olanda, e non ci riferiamo solo alla sentenza, chiediamo a tutti gli enti di rivedere le autorizzazioni concesse, in nome della sicurezza dei cittadini». Duranti annuncia che con il suo gruppo e i simpatizzanti il 2 maggio sarà a Bordolano per protestare contro la volontà di intervenire in quel sito, aumentando così il rischio sismico per tutta la zona e i suoi abitanti.