Il presidente degli Industriali vittima di una banda di ladri

Vaiano Cremasco, bottino misero: mille euro. Ma uffici totalmente distrutti di PIER GIORGIO RUGGERI

Umberto Cabini, 66 anni, guida gli Industriali di Cremona

Umberto Cabini, 66 anni, guida gli Industriali di Cremona

Vaiano Cremasco (Cremona), 9 febbraio 2016 - Furto nell’azienda del presidente dell’Associazione industriali della provincia di Cremona, il cremasco Umberto Cabini. I ladri sono penetrati all’interno della Icas di Vaiano Cemasco, azienda che apre i battenti ai lati della Paullese, buttando all’aria i documenti, sventrando la cassaforte con un flessibile, oscurando i sensori degli allarmi e disattivando le linee telefoniche. Alla fine i malviventi si sono portati via i soldi che c’erano all’interno, neppure mille euro, e se ne sono andati. Ad accorgersi del furto è stato Antonio Cabini, fratello del presidente, allertato da un messaggio d’allarme arrivato dopo le 21. Il modus operandi dei banditi fa pensare a una banda organizzata. I malviventi sono entrati in azione intorno alle 20 di domenica, facendo scattare l’allarme. I vigilantes sono arrivati ma non hanno trovato nulla fuori posto: quando se ne sono andati, i ladri sono entrati in azione, dapprima oscurando i sensori e mettendo fuori uso i telefoni, quindi cercando i soldi negli uffici e nella cassaforte, trovata grazie a un metal detector.

«È la terza volta che arrivano in azienda – dice Cabini – e il problema non sono tanto i soldi che portano via, che sono poca cosa, ma i danni che fanno. Tutto oggi (ieri per chi legge, ndr) non abbiamo potuto lavorare in attesa del ripristino delle linee telefoniche e mettere ordine nella confusione che hanno creato non è né facile né veloce. Certo, la mia è la terza azienda assaltata su questo asse stradale in pochi giorni e speriamo che non ce ne siano altre. Ma siamo davanti a professionisti che sanno come e quando agire e che non temono le forze dell’ordine. Non siamo più un’isola felice ed è necessario prendere seriamente delle contromisure per tutelarsi contro queste persone che fanno del furto il loro mestiere». Il presidente auspica che si possa presto contrastare questo fenomeno. Certo, il fatto di lasciare sistematicamente liberi i ladri che le forze dell’ordine riescono, a prezzo di tanti sacrifici, a catturare sicuramente aiuta solo gli stessi banditi e non la sicurezza delle persone oneste.