Incendio all'acciaieria Arvedi, domate le fiamme nei cunicoli

Vigili del fuoco al lavoro quasi per due giorni, alla fine le fiamme che si sono sviluppate in alcuni condotti sono state domate. Nessun rischio per lavoratori e cittadinanza locale

Sul posto i vigili del fuoco di Busto Arsizio, Somma Lombardo e Inveruno

Sul posto i vigili del fuoco di Busto Arsizio, Somma Lombardo e Inveruno

Cremona, 28 ottobre 2014 - Hanno lavorato praticamente per due giorni i vigili del fuoco per spegnere un incendio all’Acciaieria Arvedi. Le fiamme si sono diffuse all’interno dei cunicoli interrati usati per il passaggio dei cavi elettrici di alimentazione dei forni. Squadre dei Vigili del Fuoco di Cremona, Brescia, Mantova e Piacenza sono intervenute per ripristinare la situazione, utilizzando anidride carbonica refrigerata. Questa mattina in Provincia è stato convocato un tavolo, presenti i responsabili della ditta e i sindaci dei comuni interessati (Cremona, Spinadesco e Sesto), tavolo presieduto dal neo presidente Carlo Vezzini.

Un problema che non ha comportato conseguenze o infortuni per nessun lavoratore dell’acciaieria ma che ha causato l’interruzione della produzione negli impianti coinvolti. Considerando che questa situazione si è riproposta a poca distanza da un incidente simile, accaduto tra il 10 e l’11 ottobre, l’Amministrazione Provinciale e le Amministrazioni Comunali dei comuni limitrofi si sono attivate, di concerto con la proprietà dell’acciaieria e il comando locale dei Vigili del Fuoco, per verificare le cause di questi incendi e per favorire il ripristino dell’attività produttiva in condizioni di completa sicurezza. A questo proposito il Presidente della Provincia Carlo Vezzini, che è anche Sindaco del comune di Sesto ed Uniti, il Sindaco di Cremona Gianluca Galimberti e il Sindaco di Spinadesco Roberto Lazzari stanno monitorando costantemente la situazione. A seguito di queste prime verifiche le autorità locali hanno sentito il dovere di rassicurare la cittadinanza circa gli sforzi che si stanno compiendo per risolvere definitivamente questa criticità, che tuttavia non mette a rischio l’incolumità e la salute dei lavoratori dell’acciaieria o della popolazione residente in zona.