Fibra ottica, sprint di Cremona. Così il governo cablerà l’Italia

La tecnologia ideata da Linea Com per velocizzare le connessioni di LUCA ZORLONI

Da tempo l’Unione europea sollecita  l’Italia ad adeguare  le infrastrutture per garantire competitività  al sistema Paese

Da tempo l’Unione europea sollecita l’Italia ad adeguare le infrastrutture per garantire competitività al sistema Paese

Cremona, 27 aprile 2016 - Per l'Italia è suonata l’ultima chiamata: entro il 2020 Palazzo Chigi vuole traghettare il Paese da 30 megabyte a 100 megabyte di connessione internet, con la tecnologia definita «Fiber to the home» (Ftth), la fibra ottica che approda alla casa del cliente. Un obiettivo definito strategico dall’Unione europea, che da anni sollecita il governo italiano ad adeguare le infrastrutture locali per garantire competitività a imprese, uffici ma anche privati cittadini. Perché chi naviga più velocemente non solo può guardare un film senza problemi, ma anche lavorare a distanza sulla nuvola, comunicare documenti pubblici e grandi moli di dati con la pubblica amministrazione e con altre aziende. Ma c’è già chi ha fatto il salto verso la tecnologia Ftth. Come Cremona, seconda in Lombardia solo a Milano per copertura con fibra ottica nelle case dei cittadini.

L’infrastruttura è targata Linea Com, il braccio che si occupa di telecomunicazioni per Linea group holding (Lgh), la municipalizzata passata a marzo sotto il controllo di A2a. Nel sud della Lombardia, come spiegano dall’azienda (il 96% delle quote è in pancia a Lgh), «Linea Com gestisce, come operatore di telecomunicazioni,  oltre mille chilometri di reti in fibra ottica e una rete wireless che raggiunge circa 200 Comuni lombardi». «Sin dai primi anni 2000, Cremona è stata cablata adottando da subito la tecnologia fiber to the home – dichiarano da Linea Com -: il collegamento in fibra ottica raggiunge la singola unità abitativa. È la soluzione che garantisce la massima velocità di trasmissione fino all’utente finale, in previsione di servizi di rete sempre più evoluti». Il modello a cui guarda proprio Palazzo Chigi. Secondo le stime di Linea Com, «a Cremona la percentuale di copertura in banda larga sul totale delle unità abitative è pari al 71,6%, prima di Brescia (64,3%), Bergamo (59,9%), Monza (26%), Como (18,2%) e Varese (13,1%)», nel complesso al di sopra della media regionale pari al 25%. Le operazioni sono state varate dal 2001, con i primi collegamenti realizzati da Aemcom, prima della trasformazione in Linea Com nel 2006 e l’allargamento della rete, nelle province di Cremona, Pavia e Brescia, fino agli attuali mille chilometri.