Il rosone del Duomo perde i pezzi: chiuso l’ingresso usato dal vescovo

Cremona, oggi primo sopralluogo per verificare altre parti pericolanti di Daniele Rescaglio

Il duomo transennato per la caduta dei calcinacci

Il duomo transennato per la caduta dei calcinacci

Cremona, 27 aprile 2015 - Inizieranno oggi le verifiche sulla facciata meridionale del Duomo di Cremona, quella di fronte al palazzo vescovile. Nel pomeriggio di sabato si è verificato il distacco di un mattone e di alcuni calcinacci all’altezza del rosone, una ventina di metri circa. Fortunatamente non stava transitando nessuno in quel momento: trattandosi di un giorno festivo il rischio è stato molto grande. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco di Cremona e personale della polizia locale, ma più che transennare l’intera area non si è potuto fare. Solitamente questa entrata è quella utilizzata anche dal vescovo o dal personale della Curia che si trova sull’altro lato di piazza Maria Zaccaria. Da questa mattina sul posto ci saranno architetti e tecnici della Soprintendenza che andranno a verificare, per quanto possibile, le cause del distacco e se vi siano altri mattoni traballanti.

Certo le infiltrazioni di acqua e il freddo invernale sono probabilmente le principali responsabili di questi cedimenti. In Curia qualcuno già parla di una possibile chiusura dell’ingresso a sud per un periodo medio-lungo, per garantire un intervento adeguato, anche se forse serve un monitoraggio con conseguente ritocco più ad ampio raggio sull’intera struttura, i cui lavori di costruzione iniziarono nell’agosto del 1107. Una trentina di anni fa il Duomo di Cremona è stato sottoposto ad un ampio intervento di restauro, ma oggi le parti esterne hanno nuovamente bisogno di interventi. Nel corso di questi anni sono stati effettuati interventi su altri settori, come ad esempio le coperture e gli interni: interventi operati anche attraverso una ricostruzione scientifica e una raccolta di informazioni molto approfondita utilizzando metodologie all’avanguardia. Un lavoro che ha permesso, come spiegato da alcuni tecnici che hanno seguito questi interventi, di raccogliere una mole di dati che può essere utilizzata anche per pianificare le prossime opere.

Tre anni fa circa venne svolto un intervento di recupero sui portoni di accesso alla chiesa, cercando anche attraverso un lavoro con uno scanner di individuare la colorazione più fedele possibile a quella originale. Gli interventi più recenti hanno riguardato alcuni affreschi e dipinti all’interno della chiesa. La situazione del monumento, comunque, confermano in Curia è tenuta sotto stretto controllo. «Fortunatamente non transitava nessuno nel momento della caduta, del resto questo accesso è utilizzato da molti fedeli» ci spiegano in Duomo in merito all’accaduto. Una risposta sul rischio di ulteriori distacchi si dovrà attendere. Tra le presenze che sicuramente contribuiscono a danneggiare le mura esterne perimetrali vi è certo quella dei piccioni.