Caso Arianna Zardi, esercito mobilitato: ponte dei misteri all’esame luminol

Il Genio Guastatori creerà la “camera oscura” per scovare tracce di sangue

Atti decisivi per risolvere il caso della morte di Arianna Zardi (in alto). Dopo la riesumazione della salma (a sinistra) e i nuovi accertamenti autoptici dubbi sulle cause accidentali. Ora ci si affida alla scienza

Atti decisivi per risolvere il caso della morte di Arianna Zardi (in alto). Dopo la riesumazione della salma (a sinistra) e i nuovi accertamenti autoptici dubbi sulle cause accidentali. Ora ci si affida alla scienza

Casalmaggiore, 12 ottobre 2016 - Una frattura al bacino che gli inquirenti definiscono “importante”. L’ha rivelata l’esame autoptico su Arianna Zardi, la venticinquenne studentessa di teologia di Casalbellotto, frazione di Casalmaggiore, uscita dalla sua abitazione attorno alle 13 di domenica 30 settembre 2001 e ritrovata morta due giorni dopo dagli zii sotto un ponticello, a Torricella del Pizzo. Il corpo era stato esumato l’8 gennaio dal cimitero di Casalbellotto e trasferito all’Istituto di medicina legale di Milano Una morte ritenuta in un primo tempo conseguenza di una caduta volontaria (leggi suicidio) o un incidente. Un omicidio secondo una perizia, la procura di Cremona, i familiari. La frattura è considerata compatibile con la caduta. Acquista, però, i caratteri dell’anomalia se si considerano alcune circostanze. Il cadavere viene trovato con la testa rivolta verso il piccolo ponte (dove era stata lasciata la borsetta) come se la ragazza avesse tentato di dirigersi o trascinarsi in quella direzione: un atteggiamento che appare inspiegabile per una persona che fino a pochi attimi prima pensava di farla finita. In più il corpo non è stato trovato in posizione perpendicolare rispetto al ponte ma a qualche metro, disteso sul greto asciutto di un canale di irrigazione. Infine le tre lesioni già messe in evidenza, dal perito Massimo Alonzo, alla regione lombare, al ginocchio e al polso: «Non sono - scriveva il perito - lesioni tipiche o compatibili con quelle che si producono a seguito di una precipitazione».

Nel 2012 una nuova perizia ha rintracciato sugli slip una traccia di dna maschile: prima di morire Arianna ha avuto un rapporto con qualcuno. In campo anche l’esercito nel tentativo di decifrare l’enigma Zardi. Il 18 ottobre i militari del 10° Reggimento Genio Guastatori di Cremona saranno al ponte di Torricella del Pizzo e impianteranno una sorta di camera oscura. Sarà così possibile operare con il luminol, il composto chimico impiegato per individuare sangue o altre tracce biologiche. Una speranza molto labile, a distanza di tanti anni, per evitare che la vicenda finisca come “cold case”. Con la squadra mobile, sarà presente Andrea Verzelletti, medico legale di Brescia, uno dei consulenti (con l’antrologa forense milanese Cristina Cattaneo, Vittorio Fineschi, dell’Università “La Sapienza” di Roma, Emanuela Turillazzi, medico legale di Foggia) indicati dal procuratore Roberto di Martino; l’avvocato Giovanni Bertoletti, legale della famiglia Zardi, ha nominato Elena Pilli, del Dipartimento di biologia evoluzionistica dell’ateneo di Firenze.