Il violino come arma, imbarcato in aereo soltanto senza corde

Cremona, la disavventura di due liutai

Il violino senza corde

Il violino senza corde

Cremona, 17 novembre 2017 - Le corde di un violino sono potenziali armi da taglio. E, dunque, per portare lo strumento in aereo bisogna rimuoverle. È la disavventura capitata ad una coppia di liutai cremonesi di origini bulgare, Evelina Bodukovae e Kristo Marinov. I due sono stati bloccati all’areoporto di Plovdiv, in Bulgaria, mentre stavano per imbarcarsi su un volo Ryanair diretto a Bergamo. La storia, raccontata anche al giornale di Sofia «Trud», ha dell’incredibile: a nulla sono valse le spiegazioni fornite dai due liutai, che portavano uno strumento assicurato per ventimila euro che - proprio per la sua delicatezza - non poteva viaggiare come un normale bagaglio nella stiva.

«Siamo stati obbligati dagli agenti della sicurezza a rimuovere le corde del violino che, altrimenti, sarebbero state sequestrate e gettate via. Le abbiamo lasciate ai nostri genitori che ci avevano portato all’aeroporto. Le stringhe sono state considerate come “oggetti da taglio”, e quindi potenzialmente pericolose», scrivono sulla loro pagina Facebook. Le norme sulla sicurezza dei voli impogono controlli severi. Tuttavia è la prima volta che a finire tra gli oggetti potenzialmente pericolosi ci sia proprio un violino. Alla fine le corde sono state rimosse e lasciate a terra, ma non è stato facile per i due liutai convincere il personale di sicurezza a far viaggiare comunque il violino in cabina.

«Ci aspettiamo che il ministero degli Affari interni prenda le misure appropriate su questo e molti casi simili all’aeroporto di Plovdiv», sottolineano i due liutai. Fino a quel momento, consigliano a tutti i musicisti che si trovano per ragioni di lavoro a transitare per l’aereoporto di Plovdiv, sarebbe meglio fare molta attenzione. Fino a che le cose non cambieranno «violinisti, violisti, violoncellisti, chitarristi» ascoltino «un cordiale consiglio di liutaio: si eviti questo aeroporto fino a quando gli ufficiali di sicurezza non mostreranno un atteggiamento civile nei confronti degli strumenti musicali a corda». A buon intenditore non servono altre parole: nessuno, infatti, vuole rischiare di rovinare il suo prezioso strumento.