"Abbonamento alla rivista della Polizia" ma è una truffa: denunciato milanese

Vittima del raggiro una cremasca che, dopo aver restituito al mittente il giornale, ha ricevuto numerose telefonate di sedicenti avvocati con la richiesta di soldi

Indaga la polizia

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Crema, 16 settembre 2016 - Truffa con il calendario della Polizia di Stato. Gli uomini del commissariato di Crema hanno denunciato per truffa un 40enne milanese. La vicenda inizia nel gennaio scorso, quando una cremasca è stata contattata telefonicamente da presunti rappresentanti della società editoriale della rivista della Polizia di Stato che le proponevano la sottoscrizione di un abbonamento. La donna in un primo momento ha acconsentito; successivamente – all’arrivo del primo numero della rivista – la stessa ha restituito al mittente il giornale, avvalendosi della facoltà di recesso.

Nel mese di luglio la donna ha ricevuto una nuova telefonata da parte di un sedicente avvocato, che la informava di essere stato nominato dal Tribunale di Milano per il recupero crediti della società editoriale, che pretendeva 1.300 euro, cifra che avrebbe potuto essere ridotta in caso di transazione. Spaventata dal tenore della telefonata, la vittima del raggiro ha effettuato un versamento di 1.000 euro ad un IBAN indicato dal sedicente avvocato. Pochi giorni dopo è però giunta una nuova telefonata del falso avvocato, che chiedeva di inviare per email il CRO del bonifico effettuato e forniva un nuovo numero di telefono di un giudice del tribunale di Cremona, che avrebbe avuto in carico la procedura di estinzione del debito; contattato anche questo fantomatico giudice, la donna lo sentiva simulare un dialogo con un cancelliere cui chiedeva di portargli in visione la pratica e, dopo aver finto di guardare il fascicolo processuale, chiedeva l’ulteriore somma di 4.900 euro per definire la chiusura della pratica esecutiva, fornendo il medesimo IBAN utilizzato per il precedente pagamento.

A questo punto la donna si è insospettita e ha chiesto lumi al giudice, il quale la liquidava bonariamente, sostenendo che era possibile un errore di persona, ma che – una volta pagato – avrebbe potuto recarsi in tribunale per conferire con lui e visionare il fascicolo. Finita questa telefonata, la signora ha ricevuto l’ennesima telefonata da parte del finto avvocato, che la informava che se non avesse pagato avrebbe perso anche i primi 1.000 euro. La vittima, senza esitazione, si è rivolta ad un vero avvocato del foro di Cremona che dopo aver formalizzato una querela, l’ha depositata alla Polizia di Stato per le prime indagini. Gli investigatori del Commissariato di Crema hanno subito avviato le indagini e, grazie alla puntuale analisi dei movimenti della carta sono risaliti ad una serie di movimenti in entrata, provenienti da altre probabili vittime, e alcuni movimenti in uscita, uno dei quali riconducibile al pagamento di un’assicurazione auto online intestata ad una donna. Grazie ad una serie di passi falsi commessi dal truffatore si è riusciti a risalire ad un uomo, un milanese di quarant’anni, marito della titolare della macchina assicurata con i soldi provento delle truffe..