Commerciante cremasco tartassato dal ladro: "Non sono protetto: vado in pensione"

Trescore, da cinque anni il negoziante subisce gli assalti dell’uomo

Giancarlo Carioni, 71

Giancarlo Carioni, 71

Trescore Cremasco, 13 agosto 2017 - "È il solito ladro che da cinque anni a questa parte assalta il mio negozio. E purtroppo nessuno fa nulla. È un tossico che andrebbe curato. Invece lo lasciano libero e lui, periodicamente, viene a far rifornimento nel mio negozio. Sono così stufo che sto pensando di andarmene in pensione, visto che ho 71 anni". Una storia incredibile, quella di Giancarlo Carioni, che gestisce da moltissimi anni un negozietto di alimentari in via San Martino, a Trescore Cremasco. L’uomo da cinque anni combatte una battaglia sempre persa contro un ladro, un tossico del paese, noto a tutti che è stato più volte denunciato.

Ma ce l’ha solo con lei?

«Principalmente. Per la verità qualche anno fa gli era stato affidato un lavoretto. Ma dopo un po’ lui ne aveva approfittato per penetrare nelle case e portare via gli elettrodomestici».

Come mai ce l’ha con lei?

«Proprio non lo so. Forse si è specializzato».

E come fa a essere sicuro che si tratta di lui?

«Beh, ci sono varie denunce e ho anche una sua confessione. Un giorno è entrato nel mio negozio, si è avvicinato e, piangendo, mi ha chiesto scusa per i danni che mi aveva provocato. Mi ha detto che quando entrava in astinenza non capiva più nulla e aveva bisogno di procurarsi i soldi per comprarsi la droga. Si è persino offerto di lavorare gratis per ripagarmi dei danni che aveva provocato. Ma poi, dopo qualche giorno, c’è ricascato».

Ma quante volte l’ha assaltata?

«Ho perso il conto. In cinque anni penso una dozzina di volte per un totale di oltre 20mila euro di danni».

È almeno assicurato?

«No e non ho l’allarme al negozio. Io abito da un’altra parte del paese. Ma qui c’è mio cugino, che l’altra notte ha visto il ladro mentre si allontanava e mi ha chiamato».

E che cosa è successo?

«Erano le 23 quando sono stato chiamato dal mio parente. Sono venuto a vedere e per fortuna la porta aveva resistito. Mio cugino mi ha riferito che aveva visto il tossico fuggire in bicicletta tenendo in mano una stampella. Ho chiamato i carabinieri e ho riferito loro, quando sono arrivati, quel che era successo. Poi sono tornato a casa. Ma ho avuto come un presentimento e alle tre sono tornato al negozio. Giusto per scoprire che il ladro era tornato, aveva spaccato il vetro e si era infilato tra le sbarre. Ha portato via liquori e altri generi alimentari e ha lasciato sul posto la stampella che si era rotta mentre la utilizzava come martello per sfondare il vetro».