Bagnolo Cremasco, tamponamento a catena: donna incinta perde il bimbo

Le indagini stabiliranno se il feto era vivo prima dell’impatto

Il veicolo che ha provocato lo scontro

Il veicolo che ha provocato lo scontro

Bagnolo Cremasco (Cremona), 4 agosto 2017 - Non ha ha visto che le auto davanti a lui erano ferme per concedere la precedenza a chi aveva già impegnato il rondò e ha fatto filotto, centrando due auto. Ma quel che sembrava un banale tamponamento si è trasformato in una tragedia imprevista: a bordo di una delle due auto tamponate c’era una donna canadese incinta al quinto mese che al pronto soccorso ha saputo di aver perso il suo bambino, anche se, è bene specificarlo subito, probabilmente il feto era morto prima del sinistro e non per sua causa.

Il magistrato di turno ha aperto un’inchiesta per conoscere esattamente quando e perché il cuore del bambino ha cessato di battere. Il sinistro è avvenuto mercoledì intorno alle 11.30. Una Bmw condotta da un romeno di 43 anni residente a Capralba è arrivata da Bagnolo Cremasco e non si è accorta della fila ferma davanti a lui. Con la sua Bmw ha centrato una Citroen. Sopra c’era una coppia di canadesi in visita in Italia e un’amica italiana che li accompagnava. L’auto è stata sospinta in avanti ed è andata a finire contro una Renault sulla quale viaggiavano zia e nipote di Crema.

Sul posto è arrivata subito un’ambulanza. Gli uomini del soccorso hanno preso in custodia la canadese, 38 anni, e l’hanno trasportata al pronto soccorso dove la donna è stata sottoposta alle cure del caso e dove i medici hanno dovuto constatare che il cuore del bambino non batteva più.​ Intanto la macchina delle indagini si era messa in moto. Il magistrato di turno è stato avvertito di quel che stava succedendo e la polizia stradale di Crema, fatta intervenire sul luogo dell’incidente, ha sequestrato i tre mezzi in attesa delle decisioni del giudice. E il magistrato, al termine della giornata, ha deciso di indagare tutti e tre gli autisti dei mezzi coinvolti. Si tratta di un atto dovuto, anche se pare certo che la persona alla guida della Renault con l’incidente e le sue conseguenze non abbia molto a che fare. Il magistrato ha ordinato ai periti di stabilire a quando risale il decesso del bimbo e di segnalarne i motivi. Per i tre coinvolti nell’inchiesta l’ipotesi di reato è di concorso in lesioni gravissime.