Soncino, l’oratorio vince contro il fumo

Alla lunga la severità ha premiato don Fabrizio

Don Fabrizio Ghisoni

Don Fabrizio Ghisoni

Soncino (Cremona), 8 febbraio 2018 - All'oratorio non si fuma più. E neppure nei dintorni. «Una battaglia vinta – dice don Fabrizio Ghisoni, responsabile del San Paolo – grazie all’aiuto di tutti, anche se non è stato semplice». La lotta al fumo è stata decisa in parrocchia. L’idea era quella di cercare di evitare che i ragazzi, anche giovanissimi, cominciassero a fumare e far sì che i più grandi provassero a smettere.

«Per ottenere questi risultati – riprende don Fabrizio – abbiamo pensato di far sparire tutti i portacenere. In questo modo chi usciva dalla sala per andarsi a fumare una sigaretta, cercava il posacenere che c’era sempre stato e non lo trovava. Al suo posto c’erano cartelli su cui si poteva leggere della battaglia al fumo che l’oratorio aveva deciso di intraprendere». All’inizio non è stato facile, perché i giovani che frequentano l’oratorio e fumano non sono pochi. Tuttavia, a mano a mano che il tempo passava qualche soddisfazione c’è stata e alla fine si può cantar vittoria. Don Fabrizio ha anche dovuto vedersela con qualcuno che lo ha sfidato apertamente. Il responsabile dell’oratorio, arrivato lo scorso anno alla ribalta nazionale come prete anti bulli perché aveva cacciato dal luogo di ritrovo mezza dozzina di ragazzi che ne vessavano altri, dopo una discussione al calor bianco che aveva fatto temere il peggio, tanto che qualcuno aveva chiamato i carabinieri, è stato sfidato da un bulletto il quale si è messo in bocca una sigaretta e se l’è accesa nello spazio vietato e davanti a molti ragazzi.

Il sacerdote lo ha invitato a spegnerla e, visto che questa persona non ascoltava, gliel’ha presa e gliel’ha rotta sotto il naso, suscitando l’ilarità del gruppo e ottenendo che il bullo se ne andasse senza ribattere. C’è poi stato un episodio curioso che ha visto protagonista un catechista il quale, lontano per una vacanza, quando è tornato non si era accorto della novità e ha preso a fumare come prima. Ma il suo gruppo di ragazzi gli ha fatto notare il divieto e il catechista, un po’ rosso in volto, ha aderito immediatamente, promettendo di stare più attento le prossime volte.