Investito dal trattore, strazio per l’addio a Sergio Premoli

Sergio Premoli, 48 anni, non c’è più ed è sgomento in paese e in tutte le persone che lo conoscevano

Il funerale di Sergio Premoli

Il funerale di Sergio Premoli

Ricengo, 28 agosto 2016 - Non basta la chiesa di Ricengo a contenere le centinaia di persone che sono lì per l’amico, il conoscente, l’agricoltore, l’uomo saggio finito sotto le ruote di un trattore intanto che stava facendo la cosa che più gli piaceva al mondo: lavorare nella sua cascina. Sergio Premoli, 48 anni, non c’è più ed è sgomento in paese e in tutte le persone che lo conoscevano. Premoli, un agricoltore modello, sorridente e allegro, in piedi alle cinque del mattino per andare nei campi, a contatto con natura e animali; uno che amava la compagnia, la casa, l’aria aperta, morto lunedì scorso a 48 anni, tolto agli affetti dei suoi cari che sono lì, attoniti, increduli di dover tornare a casa senza di lui. Per sempre. «Giusto sabato scorso – ricorda don Lorenzo Vailati, parroco di Ricengo – abbiamo pranzato insieme. Sergio era con il figlio al ritorno da una gita in montagna e durante il pranzo, chiacchierando ci siamo chiesti quali fossero le cose importanti della vita. E lui ha risposto la famiglia, il lavoro e l’amicizia. E quindi, ridendo ha aggiunto: i debiti, perché quando ne hai ti telefonano tutti e tutti ti vogliono bene. Poi, aveva espresso un sogno, che sapeva irrealizzabile: andare ad abitare in montagna con qualche animale da accudire, giusto per campare e con la sua famiglia. Quella famiglia che adesso lo piange».

Persone sgomente sul piazzale che parlano sottovoce del sinistro che ha tolto Premoli ai suoi cari. Amici che ascoltano le parole del parroco, ma anche quelle della nipote che, alla fine della funzione, parla con parole dolci di questo zio, punto di riferimento, generoso, dal cuore d’oro che aveva loro insegnato a lottare: «Zio siamo sempre stati una squadra – ha concluso la nipote – e adesso lo saremo ancora, portandoti sempre nel cuore». La bara esce, qualcuno applaude. La mamma si accascia sul feretro e piange il figlio che non c’è più e se n’è andato prima di lei, terribile prova alla quale tutti i genitori sperano di essere risparmiati. Poi, tutti verso il cimitero, dove sono ancora lacrime e disperazione.