Castel Gabbiano, pozzi avvelenati: raffica di esposti

Trielina e cloroformio a Castel Gabbiano. L’Ats studia la bonifica

Laboratorio

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Crema, 24 febbraio 2018 - Esposti come se nevicasse per i due pozzi inquinati da trielina e cloroformio scoperti nei giorni scorsi. Dopo quello presentato da Sinistra italiana, giovedì è arrivato quello del Movimento cinque Stelle e ieri quello dei No gasaran. Quest’ultimo esposto è stato presentato da Enrico Duranti, il quale è da anni che sta puntando il dito sulle condizioni dell’acqua di falda nel cremasco e che adesso ha visto le sue teorie dimostrate prima dalle analisi fatte eseguire dalla ditta Flamma e poi dalle controanalisi dell’Arpa.

Quest'ultimo ente ha fatto chiaramente sapere come ci si deve comportare da ora in poi: l’inquinamento è acclarato e quindi adesso si passa alla bonifica che tocca alla ditta Flamma, per quel che riguarda la zona di competenza, cioè la falda che insiste nel sottosuolo del suo stabilimento, mentre per quel che riguarda i due pozzi di Castel Gabbiano l’incombenza passa in carico all’Ats cremonese e al comune di Castel Gabbiano. Ma questo comune è da tempo commissariato per le dimissioni del sindaco e attende nei prossimi giorni che venga stabilita la data per le prossime elezioni, che potrebbero cadere a fine maggio. Dall’altra parte al momento nessun dirigente di Ats Valpadana ha qualcosa da dire, presumibilmente impegnati a stilare un piano d’azione che vada a risanare l’acqua dei due pozzi in questione.

Intanto Padania acque, che gestisce l’acqua potabile della provincia e che giusto la scorsa settimana ha fatto sapere che l’acqua della nostra provincia è così buona che potrebbe essere etichettata e venduta, di fronte a quanto scoperto ha fatto sapere che l’acqua potabile non è interessata dalla vicenda, in quanto le falde inquinate non forniscono acqua all’acquedotto ma che comunque aumenterà i controlli. E proprio di interventi mancati parla Enrico Duranti (No gasaran) che pone l’accento sul fatto che già nel 2011 l’inquinamento era noto e non si è fatto niente».