Centomila pagaiate col suo kayak: da Pizzighettone fino a Venezia

L’impresa di Daniele Castelvecchio: l’ingegnere è arrivato in laguna

Daniele Castelvecchio

Daniele Castelvecchio

Cremona, 15 settembre 2017 - Centomila pagaiate da Pizzighettone fino a Venezia. Tante ne ha fatte Daniele Castelvecchio, ingegnere trentenne di Pizzighettone che ha raggiunto la città lagunare con il suo kayak. «Ho fatto in tutto una quarantina di ore in canoa per sette giorni, dal 4 al 9 settembre» racconta Daniele Castelvecchio da sempre appassionato di canoa e di fiume. «Sono arrivato al lido venerdì sera, poi sabato mattina presto sono entrato in città, facendo gli ultimi chilometri. Venezia resta però improponibile per un rematore, per uno in kayak c’è troppo traffico».

Un'idea, quella del viaggio da Pizzighettone a Venezia, scendendo lungo l’Adda nel Po, che il 30enne pizzighettonese coltivava da tempo: «Era un po’ che ci pensavo. Anni fa qualcuno del paese lo aveva fatto. Un’idea rimasta lì, nell’anticamera del cervello, poi ho deciso e in un paio di settimane ho organizzato tutto». Seduto in canoa per così tante ore al giorno è sicuramente stato impegnativo. «Ho cercato di allenarmi non per lo sforzo, ma per stare seduto in canoa, molte ore al giorno. Partivo alle otto di mattina e alle sei mi fermavo. La sera dormivo sugli spiaggioni in tenda, cucinavo anche. Con me ho portato tutto, tranne l’acqua che compravo ogni giorno, cercando gli attracchi turistici, di solito collegati a un paese o con un bar». Il viaggio è stato tutto in solitaria, lungo il Grande Fiume pochi incontri, nessun «collega» canoista, quasi esclusivamente pescatori. «Non ho incontrato molta gente, soprattutto ho visto dei pescatori con cui ho scambiato qualche chiacchiera» afferma Daniele. Lungo il Po oggi ancora gira la fama di alcuni personaggi, che nell’immaginario collettivo o per il loro stile di vita sono diventati famosi.

«Avevo sentito parlare di un signore che a Boretto chiamano il «Re del Po», sono passato nei pressi della sua baracca ma non c’era». Viene normale chiedersi quali siano stati gli scenari più belli visti durante tutto il viaggio. «Lungo il Po ci sono posti molto belli, come ad esempio da Guastalla a Ostiglia, e sul Mantovano - racconta Daniele- zone incontaminate, a parte l’acqua, con rive in frana, non arginate». Altri progetti di viaggio in canoa? «No, per adesso».