Ospedale di Cremona, morta durante il parto: 750mila euro al marito

La procura contesta ai medici di aver scambiato "la sepsi batterica sfociata in choc irreversibile" per i segnali di una depressione post-partum

Medici

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Cremona, 30 settembre 2016 - L'ospedale Maggiore di Cremona ha pagato il risarcimento di 750mila euro al marito di una donna morta durante il parto per choc settico. L'uomo ha così ritirato la costituzione di parte civile nel processo per omicidio colposo nei confronti del primario di Ginecologia, Aldo Riccardi, e dei ginecologi Tazio Sacconi e Alberto Rigolli. I fatti risalgono al 6 gennaio del 2014. Una settimana prima, Daniela, 41 anni, già madre di un maschietto e di una femmina, aveva partorito un bimbo morto. La procura contesta ai medici di aver scambiato "la sepsi batterica sfociata in choc irreversibile" per i segnali di una depressione post-partum.

Ieri l'avvocato di parte civile Michela Soldi, arrivata in aula con Rusi Slavov, marito della donna, affermato liutaio a Cremona, ha confermato il risarcimento. Il processo va avanti. All'udienza del 30 novembre prossimo, il giudice incaricherà un perito medico-legale di verificare se vi siano responsabilità dei ginecologi, come sostiene il consulente tecnico della procura, o se il loro comportamento non sia censurabile, come ritengono i consulenti dei difensori.