Uccisa in Kenya, le ceneri di Maria Laura tornano in Italia

Il corpo cremato in Africa. I funerali non appena il marito sarà dimesso

Maria Luisa Satta, aveva 71 anni

Maria Luisa Satta, aveva 71 anni

Cremona, 7 agosto 2017 - Ceneri racchiuse in un’urna. È tornato in Italia ciò che rimane della vita di Maria Laura Satta, 71 anni, la donna di Cremona massacrata la mattina del 22 luglio in una terribile aggressione in Kenya. Il cottage di Kikambala, dove la donna viveva con il marito Luigi Scassellati, di un anno più anziano, rimasto gravemente ferito, era stato preso d’assalto da una gang di rapinatori armati di machete e bastoni. Dopo avere colpito il marito, lo avevano abbandonato, forse credendolo morto, per accanirsi crudelmente sulla donna, sorpresa nel bagno. Maria Laura è stata cremata al Pandeia Hospital di Mombasa. Le pratiche sono state seguite dal console italiano a Mombasa, Fiorenzo Castellano, e da Fabio Fraioli, l’amico della coppia cremonese che per primo ha scoperto la tragedia. L’urna cineraria si trova ora in una agenzia di pompe funebri di Crema. Maria Laura Satta verrà sepolta, secondo i suoi desideri, a Porto Torres, la cittadina in provincia di Sassari di dove era originaria.

I funerali si svolgeranno non appena il marito sarà dimesso dall’ospedale di Cremona, dove si trova ricoverato da una decina di giorni. Sta migliorando. Viene curato per una ferita alla testa da cui ha perso molto sangue. Il machete ha strappato quasi per intero la carne del braccio sinistro. Il volto è stato colpito più volte con i bastoni. Scassellati è in Italia dal 29 luglio. Alla vigilia della partenza aveva annunciato la sua intenzione di trasformare il villino degli orrori in un ambulatorio per l’infanzia. «Tornerò in quella casa - aveva dichiarato al quotidiano online Africa Express - quando sarò ristabilito e quando avrò riacquistato la forza morale per farlo. Ho già preso contatti con un amico medico impegnato in opere di beneficenza. Quella casa sarà il primo frutto di una fondazione a nome di Maria Laura e si trasformerà in un consultorio per bambini». Lewis, il giardiniere del cottage degli Scassellati, rimane agli arresti. Nonostante si sia attestato dall’inizio su una totale negativa, è sospettato di essere stato quanto meno il basista della sanguinosa rapina di Kikambala. Lo stesso Scassellati ha dichiarato che l’uomo lo assillava da tempo con continue richieste di denaro.