Maltratta moglie e figlio: allontanato dalla famiglia

Denunciato anche per detenzione illegale di arma

La pistola e i proiettili rinvenuti dai militari

La pistola e i proiettili rinvenuti dai militari

Crema (Cremona), 21 settembre 2016 - Donna maltrattata va dai carabinieri per denunciare quel che le accade e i militari trovano nella casa di famiglia una pistola illegale e un centinaio di munizioni. Lunedì nella tarda mattinata una donna che risiede in città si è rivolta ai militari della caserma di via Macallè. Appariva molto scossa e per questo è stata messa a colloquio con un militare femmina la quale è riuscita a calmarla e a farsi raccontare quel che succedeva e che cosa la opprimeva. Così è venuto fuori un racconto a tinte fosche. Suo marito, un artigiano di Crema, da tempo la minacciava e la maltrattava, includendo nelle sue sfuriate anche il figlio adolescente. Le scenate del marito erano diventate sempre più pesanti, tanto che da qualche tempo la donna ha cominciato a temere seriamente per la sua incolumità e per quella del figlio, fino ad arrivare al punto di decidersi di rivolgersi ai carabinieri per ottenere protezione.

Quando la vittima ha terminato il suo racconto, i militari si sono portati presso la sua abitazione per eseguire una perquisizione che ha dato i suoi frutti: nella casa i carabinieri hanno trovato una pistola calibro 6.35 e oltre un centinaio di proiettili. Quando la pistola è stata controllata, i militari si sono accorti che l’arma era illegale e non risultava in carico all’artigiano. A quel punto pistola e munizioni sono state sequestrate e l’uomo denunciato per detenzione illegale di arma da fuoco. Nel frattempo la donna che aveva chiesto aiuto è stata portata presso l’associazione Rete contatto che svolge un’azione preventiva sul territorio e aiuta le donne in difficoltà o vittime di violenze. Subito alla vittima è stato assegnato un alloggio protetto al quale il marito non avrà alcuna possibilità di avvicinarsi. Anche il figlio è stato sistemato con la madre. Purtrpppo non si tratta di un caso isolato e le associazioni che aiutano donne in difficoltà hanno parecchio lavoro da svolgere, anche se sono ancora molte le persone che evitano di denunciare. In questo caso la donna ha avuto il coraggio di dare un taglio netto e di finirla di subire. In altri la vittima subisce e a volte finisce per soccombere in una spirale di violenza che non ha ritorno.