Branchi di lupi lungo il Po, l'esperto: "Di notte cacce e agguati"

Cremona, torna il predatore. Le nutrie cibo “low-cost”

Un lupo

Un lupo

Cremona, 27 novembre 2017 - Nelle golene del Po il lupo è già arrivato. Non è solo una idea, ma una certezza tra i molti esperti ed ambientalisti. «Secondo me ci sono già. Se si nascondono in provincia di Cremona 150 cinghiali, volete che non riesca a nascondersi il lupo?», spiega Giovanni Todaro, giornalista e scrittore esperto autore di diversi saggi di divulgazione scientifica.

Gli ultimi avvistamenti, qualche settimana fa di lupi a Podenzano, nel piacentino, una trentina di chilometri dal Po o forse meno dalla provincia di Cremona. «Un lupo percorre una quindicina di chilometri in un’ora, nulla impedisce che scendendo lungo le golene sia arrivato fino al Po: il Grande fiume negli anni è stato attraversato da caprioli e cinghiali. Il lupo è un ottimo nuotatore...», afferma Todaro. Come dire, seguendo le prede il lupo è arrivato nelle zone boschive lungo il Po, che ben si prestano anche a nascondere l’animale, che solitamente esce all’imbrunire. «Due anni fa, nel 2015, a Soncino venne rinvenuta lungo l’Oglio un’impronta di lupo. Magari erano solo di passaggio, ora potrebbero anche essere stanziali». continua Todaro. La bassa Pianura padana, e la provincia di Cremona, potrebbe anche essere immaginata, per un lupo, come una immensa dispensa di cibo "low cost": basti pensare che la popolazione di nutrie è di circa cinque volte superiore a quella umana nell’intero territorio, superando il milione di esemplari. «I cinghiali, molto aggressivi, sono prede difficili da catturare per i lupi. Devono essere in branco per riuscirci. Mentre una nutria è un animale facilmente cacciabile, e come il lupo esce solitamente all’imbrunire. Quello che succede di notte nelle nostre campagne non lo sappiamo....», sottolinea l’esperto.

Ma dobbiamo avere paura a girare per i campi? «Il lupo può sempre reagire a un approccio umano, certo, essendo un animale selvatico, tuttavia è molto più facile che all’incontro con l’uomo scappi. È strano che ad esempio i due lupi di Podenzano siano stati così sfacciati: certo esistono però degli esemplari che sono cosiddetti confidenti, ovvero che non hanno paura dell’uomo, anche se lo evitano», spiega Todaro. «Eppure gli attacchi diretti all’uomo sono molto improbabili - e in Italia non si verificano da oltre un secolo - a patto che si mantengano certi comportamenti: non bisogna cercare di avvicinarli, o mettersi a correre. Altro discorso è quello del cane: anche in campagna, lungo le golene, è bene tenere i cani al guinzaglio», afferma Todaro. Infatti il cane potrebbe andare a infastidire il lupo e una volta che questo lo insegue andare a cercare rifugio dal padrone. Stesso discorso vale per i cinghiali, «molto più pericolosi per l’uomo del lupo», afferma Todaro. Un tema d’attualità, tanto che al predatore delle campagne sarà dedicato un convegno a Pizzighettone.