Licenziata, perde la causa col Comune di Crema

Il giudice ha confermato che sono state usate procedure corrette. Doccia fredda per l'ex dipendente

Maria Grazia Salvi

Maria Grazia Salvi

Crema, 20 luglio 2017 -  A tredici mesi dal licenziamento, il giudice ha detto che il Comune di Crema ha seguito le giuste procedure e che il provvedimento nei confronti di Maria Grazia Salvi, 50 anni, affetta da una malattia rara, è stato corretto. Doccia fredda sulla testa dell’ex dipendente che aveva impugnato il licenziamento, certa di avere ragione. Il lungo contenzioso tra Comune e dipendente era sfociato nel licenziamento a giugno2016. Il casus belli che aveva mosso la sindaca Stefania Bonaldi, firmataria del provvedimento, erano stati sei giorni non consecutivi di assenza per i quali la Salvi non aveva portato giustificativo medico. In realtà il braccio di ferro andava avanti da anni.

La donna lamentava discriminazioni nei propri confronti perché malata e rifiutava i lavori che le venivano proposti in quanto, a suo dire, non conformi con il suo stato di salute. La lotta era arrivata ormai al calor bianco con la dipendente che in varie occasioni aveva presentato esposti per denunciare comportamenti a suo parere discriminatori e aveva anche denunciato il Comune per mobbing, chiedendo un risarcimento di 300mila euro, esposto che però non era approdato dal giudice perché archiviato in quanto privo di fondamento.

Dopo il licenziamento, Salvi aveva presentato ricorso al giudice del lavoro di Cremona. Dopo aver ascoltato alcuni testimoni, il giudice si era riservato di far conoscere la sua decisione, cosa che ha fatto martedì pomeriggio, rigettando la richiesta di reintegro della ex dipendente e condannando la stessa a pagare 3.000 euro di spese legali al Comune. Gli avvocati della donna attendono di leggere la sentenza per studiare un eventuale ricorso.