Infortunio sul lavoro a Gessate: operaio di Trescore Cremasco muore schiacciato

Da chiarire la dinamica del sinistro: il muletto era in movimento all’interno del capannone dove forse, e sono solo ancora ipotesi, erano in corso operazioni estive di messa a punto e riordino attrezzature

Incidente sul lavoro a Gessate (Newpress)

Incidente sul lavoro a Gessate (Newpress)

Gessate, 11 agosto 2017 - Un macchinario si sgancia dal muletto e rovina su un operaio: tragico incidente d’agosto in azienda, muore un 55enne residente nel Cremonese. Sulla dinamica della tragedia, avvenuta ieri mattina in un capannone della azienda Maiolo Domenico, in via Fermi, a Gessate, riserbo massimo e inchiesta aperta. La vittima è R.A., 55 enne di Trescore Cremasco. A movimentare il muletto che trasportava il macchinario assassino lo stesso titolare 35enne dell’azienda. Quando si è reso conto di quanto era successo, e non prima di aver tentato in ogni modo di rianimare il collega, seguendo le istruzioni impartite telefonicamente dal personale del 118, si è sentito male a sua volta, ed è stato trasportato in ospedale con un fortissimo stato di choc. Nessun trasporto in corsia invece per il 55 enne vittima dell’infortunio. Quando il macchinario, oltre 5 quintali di peso, si è sbilanciato e gli è caduto addosso, non ha avuto scampo. Schiacciamento del torace, lesioni. Il titolare e i pochi colleghi presenti non hanno perduto tempo. Hanno immediatamente chiamato il 118. I soccorritori hanno raggiunto il luogo in breve tempo. I sanitari hanno cercato di rianimare il ferito. Quando è stato chiaro che tutto era finito, il titolare è stato colto da malore. Sul posto sono giunti i carabinieri di Cassano d’Adda e i funzionari dell’Asl.  Da chiarire la dinamica del sinistro, solo sommariamente ricostruita e coperta da riserbo: il muletto era in movimento all’interno del capannone dove forse, e sono solo ancora ipotesi, erano in corso operazioni estive di messa a punto e riordino attrezzature. Al momento del dramma, nel capannone si trovavano pochissime persone. Da chiarire anche la posizione in azienda del cinquantenne morto, che, a un primissimo esame dei libri contabili, non risulterebbe come dipendente. Il capannone è stato posto sotto sequestro, ogni lavorazione interrotta. La Maiolo, azienda edile, svolgeva a quanto risulta anche lavorazioni per il riciclo della plastica. A questo sarebbe stato deputato il macchinario.<QM>Monica Autunno