Guerriglia a Cremona, un'assoluzione e condanne lievi per gli antagonisti

Niente carcere per tre degli accusati delle devastazioni nel corteo del 24 gennaio 2015

1 - Guerriglia a Cremona

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Cremona, 14 luglio 2016 - Condanne lievi e niente carcere per il secondo gruppo di imputati per le devastazioni durante il corteo antifascista del 24 gennaio 2015 a Cremona. A gennaio il gup del tribunale di Cremona, Pierpaolo Beluzzi, aveva condannato quattro autonomi a quattro anni di reclusione ciascuno per il reato di devastazione, oggi invece, nel processo a carico di altri tre autonomi accusati degli stessi fatti, il gup Christian Colombo ha riqualificato il fatto in resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento e ha condannato così il siciliano Marco Giovanni Codraro a nove mesi e 26 giorni di reclusione (pena sospesa) e il bresciano Samuele Tonin a dieci mesi e tre giorni di reclusione. Quest'ultimo non ha beneficiato della sospensione della pena e resta ai domiciliari.

Per entrambi il pm Lisa Saccaro aveva chiesto quattro anni di reclusione per devastazione. È stato assolto il cremonese Filippo Esposti che è tornato in libertà e non ha più l'obbligo di dimora. Secondo l'accusa, Esposti era l'autonomo che andò ad acquistare caschi neri integrali, zaini e giubbotti indossati dai black bloc e per lui il pm aveva chiesto 5 anni e 4 mesi. Il solo Tonin, che per l'accusa aveva partecipato all'assalto contro il comando della polizia municipale di Cremona, è stato condannato a risarcire i danni al Comune da quantificarsi nel separato giudizio civile. Rigettate infine le richieste di risarcimento danni avanzate dagli avvocati di due agenzie immobiliari danneggiate durante la guerriglia. Il giudice Colombo si è preso 90 giorni per depositare le motivazioni della sentenza.