Multa al sindaco giardiniere: l’Anci scrive a Costa e Maroni

Gombito, aveva potato alberi che potevano essere pericolosi

Massimo Caravaggio 45 anni, è stato messo nei guai dalla segnalazione di alcuni esponenti dell’opposizione

Massimo Caravaggio 45 anni, è stato messo nei guai dalla segnalazione di alcuni esponenti dell’opposizione

Gombito (Cremona), 27 ottobre 2016 - «Chiediamo un gesto responsabile di attenzione, di solidarietà, di intervento risolutivo verso il sindaco del Comune di Gombito che è stato multato perché nel suo giorno libero ha preso un attrezzo e ha potato degli alberi che divendando grandi avrebbero potuto rappresentare un pericolo. Lo ha fatto gratuitamente, perché di soldi non ce ne sono ed è stato multato». La lettera è stata stilata dall’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) ed è stata indirizzata al ministro per gli affari regionali Enrico Costa, al presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, al direttore dell’Inail e al prefetto di Cremona Paola Picciafuochi. Nello scorso mese di marzo il sindaco Massimo Caravaggio, insieme all’assessore Primaldo Sali hanno sistemato un parco pubblico, tagliando l’erba, livellando la siepe, potando le piante. L’opposizione ha segnalato il fatto all’Ats che ha avviato un controllo e poi ha multato il Comune di 3000 euro in quanto né il sindaco né l’assessore Primaldo Sali erano in possesso del patentino per utilizzare gli strumenti impiegati nel taglio della siepe e dei rami.

Sindaco, il vostro caso è arrivato a Roma. «Mi dispiace che una bega di piccolo paese abbia echi così vasti. Però è così». L’opposizione difende il suo operato e afferma che il vostro intervento da dilettanti del giardinaggio ha contribuito a uccidere un albero... «E non è così, perché l’albero morto è lì da tre anni». L’opposizione sostiene che avreste potuto impiegare la protezione civile. «E anche in questo caso devo smentire, perché la Protezione civile non fa giardinaggio. Interviene se c’è un pericolo, non per sistemare un parco pubblico». L’opposizione afferma di non aver mai parlato di lavoro nero. «Era un virgolettato su un giornale, ho chiesto una smentita che non è mai arrivata. Quindi, fino a prova contraria, ha parlato di lavoro nero che non c’è mai stato, ovviamente».

Ci sono novità in merito alla multa? «No, noi sappiamo di essere stati fallaci, ma è un cane che si morde la coda. Se avessimo avuto i soldi per far seguire i corsi per utilizzare questi strumenti o per impiegare una ditta in questi lavori, non avremmo messo del nostro tempo. Ma così non è e si deve scegliere: o lasciare il parco senza manutenzione o provvedere di persona. Noi abbiamo scelto la seconda opzione». E la querelle continua.