L’ecomostro ha trovato un acquirente. E dopo trent’anni potrebbe risorgere

Crema, un imprenditore rileva il vecchio distributore Ferri

L’ex distributore di carburante Ferri

L’ex distributore di carburante Ferri

Crema, 22 luglio 2017 - Era lì da trent’anni, c’era anche un progetto che prevedeva la costruzione di un piccolo caseggiato, ma nessuno voleva acquistarlo. C’erano stati contatti, ma alla firma non si era presentato nessuno. Fino a qualche settimana fa, quando un anonimo imprenditore cremasco, con negozi in centro e anche fuori città, ha trovato un accordo. E un altro ecomostro entro l’anno prossimo troverà una collocazione.

Stiamo parlando dell’ex distributore di carburante Ferri, situato in via Gramsci, tra la via che porta al mercato coperto e Porta Ombriano. La costruzione, fatiscenteormai da anni, sembrava non riuscire a trovare un futuro. Una delle eredi, il titolare è morto da anni, si spendeva da tempo per trovare una collocazione, ma senza successo. La donna aveva anche commissionato e fatto approvare un progetto per costruire al posto del distributore un piccolo caseggiato. Invece, ora tutto è cambiato. «Da circa un anno siamo in trattative con la proprietà – dice l’imprenditore che ha firmato il preliminare – e dopo qualche appuntamento siamo arrivati a una soluzione. Ho firmato il compromesso con la clausola che mi autorizza a disimpegnarmi qualora il Comune cambi le carte in tavola. Il sito è infatti destinato al commerciale, vendeva carburante e non è artigianale, anche se nel piano interrato c’era una piccola officina per le riparazioni delle auto. «Quindi, se riusciamo a discutere su un futuro commerciale del sito, noi ci stiamo. In caso contrario non mi rimangerò la parola con i proprietari, ma sarà costretto a optare per la costruzione di un caseggiato. E questo non è bello per un posto alla porta della città».

L’imprenditore vuole mantenere l’aspetto della struttura, rinnovandola. Sono 280 metri quadri nei quali, secondo le sue intenzioni, potrebbe starci un negozio di prestigio. Poi, nella parte interrata, si vedrà come operare. Attorno alla costruzione c’è anche una discreta area, a occhio intorno a mille metriquadri. Sembra che l’acquirente abbia contattato anche il proprietario della villa retrostante, che ha un amplissimo giardino, per chiedergli di cederne una parte, ma pare che non abbia avuto successo. La palla al Comune che deve concedere i permessi. «Spero anche che il Comune non allunghi troppo le mani – chiude l’imprenditore – sul portafogli perché di questi tempi si fatica a trovare le risorse e il fatto di risanare un’area che da circa trent’anni è abbandonata è già meritorio. Naturalmente siamo disposti a pagare il giusto, ma non a farci dissanguare». Oltre all’ex distributore Ferri, di recente è stata trovata una soluzione per l’ex scuola di Cl, dove sorgerà una clinica diagnostica e dove l’acquirente di uno dei quattro lotti nei quali è stata divisa l’ex scuola non fa mistero di essere interessato a presentare un’offerta per tutta l’area. Sulla dirittura d’arrivo c’è anche la struttura tra via Indipendenza e via Gerundo, che avrebbe dovuto ospitare il nuovo commissariato e che invece da oltre dieci anni è ferma. Ora manca una soluzione per l’ex zona Everest, ferma da 40 anni, interessata da oltre dieci piani di recupero, nessuno dei quali andati oltre al progetto cartaceo.