Loculi finiti nel cimitero di Ripalta: "Non morite più"

Nel camposanto non c’è spazio almeno fino alla primavera

Il sindaco Aries Bonazza, 44 anni

Il sindaco Aries Bonazza, 44 anni

Ripalta Nuova, 20 gennaio 2017 - «Se si postesse non morire...». Il sindaco di Ripalta Cremasca, Aries Bonazza, canticchia questa canzone, portata al successo dai Modà, per un problema che di questi tempi è diventato di grande attualità nel suo Comune. Perché lui ha consigliato agli abitanti di Ripalta Nuova di non morire per un po’ perché nel cimitero del paese non ci sono più loculi a disposizione e i prossimi saranno pronti a primavera inoltrata. In pratica a Ripalta Nuova o si smette di morire o si va a farsi seppellire da un’altra parte.

Le emergenze sono due: la prima è quella che ha visto decedere nelle scorse vacanze natalizie una decina di persone del paese, numero di per sé anomalo; la seconda è che nessuno vuole più essere sepolto a terra e di loculi non ce ne sono quasi più a disposizione. Ne restano solo due ed è facile prevedere che a breve andranno a ruba, o perché qualcuno muore o perché, più realisticamente, visto quel che succede, è meglio accaparrarsi un posto. C’è da dire che da tempo è previsto l’ampliamento del cimitero, lato a est. Il Comune ha già accantonato 98mila euro per questi lavori che permetteranno la realizzazione di 54 nuovi loculi e i lavori sarebbero dovuti già essere cominciati se il responsabile della sicurezza non avesse avuto un problema agli occhi. In pratica ha subìto un grave abbassamento della vista che ha reso necessari e urgenti degli interventi correttivi. Questo ha fatto in modo che i lavori fossero sospesi. Secondo il nuovo cronoprogramma i cantieri cominceranno a marzo per terminare prima dell’estate.

E quelli che muoiono nel frattempo? «Ci sono due possibili soluzioni – prospetta il sindaco –. O provvisoriamente seppellire a terra i cari estinti per poi riesumarli e sistemarli nei loculi, o chiedere alle famiglie che hanno affittato in anticipo i 50 loculi attualmente vuoti di prestarceli». Certo è difficile pensare che uno voglia elevare a sua dimora finale un loculo di seconda mano.