Crema, la campana maggiore del Duomo tornerà al suo posto fra 15 giorni

Crema, finito il lavoro in Austria. Ora il restauro a Fontanella

Sullo sfondo la campana maggiore

Sullo sfondo la campana maggiore

Crema, 7 settembre 2016 - Tornerà in città la campana maggiore, espatriata in Austria per riparazioni e che doveva restare all’estero per 45 giorni. Invece è presso la fonderia che l’ha riparata da oltre 150 giorni. I lavori di riparazione della campana, 1350 chili, posta nell’abside del campanile di Crema a 42 metri di altezza sono terminati a fine agosto. A quel punto la parola è passata alla Soprintendenza che ha visionato il lavoro e dato il nullaosta per il rimpatrio, passando però dalle officine Sabbadini di Fontanella per un restauro conservativo e rientrando in città nella settimana dal 19 al 24 settembre.

«I tempi sono stati più lunghi – dicono gli architetti Vania Zucchetti e Mario Scaramuzza, curatori sia del restauro della campana, sia del campanile – perché una volta arrivata presso le fonderie Grassmayr di Innsbruck, grazie all’immersione del grande manufatto in un liquido particolare, oltre alle due fratture visibili, se ne è trovata un’altra invisibile, ma ben più lunga e insidiosa che correva nella zona dove picchia il bataccio. Per questo motivo i lavori sono durati più a lungo e hanno preso anche tutta l’estate. Poi ci si è messo di mezzo agosto e anche altri inconvenienti che hanno aggiunto ritardo al ritardo. La burocrazia ha fatto il resto, ma adesso diciamo che tutto è a posto. Questa settimana la campana torna in Italia e va da Sabbadini, dove verrà ripulita e fatta tornare splendente. Quindi verso la fine della prossima settimana sarà trasportata a Crema dove dal 19 al 23 settembre verrà ricollocata al suo posto. Quindi saranno risistemate le due colonne spostate per far passare la campana, toglieremo l’impalcatura che avvolge i 58 metri del campanile e la campana potrà far sentire la sua voce, dopo oltre 15 mesi di silenzio».

La campana aveva suonato per l’ultima volta alla festa del patrono, il 10 giugno 2015, quando il geometra Ferdinando Vacchi aveva notato una crepa nel gancio al quale era appesa. Da allora non aveva più suonato. La curia si era adoperata per trovare i soldi necessari per le riparazioni e in contemporanea dal campanile si erano staccati alcuni calcinacci. Di qui la decisione di far controllare tutto il complesso. Il preventivo parlava di 20 mila euro per la campana, trasporto incluso e di 160 mila per il campanile. La Fondazione Cariplo aveva stanziato 100 mila euro e gli altri soldi li aveva trovati la curia. Così a febbraio erano partiti i lavori, ora conclusi.