A Cremona arriva il "bat piano" / VIDEO

Lo strumento è stato progettato dal pianista unghereseGergely Bogányi sarà protagonista all'edizione 2016 di Cremona Musica International Exhibitions, dal 30 settembre a 2 ottobre

Bat piano

Bat piano

Cremona, 19 settembre 2016 - A Cremona arriva il pianoforte 2.0, chiamato il "bat piano" in virtù delle sue superfici nero lucide modellate in un gioco di curvature fluttuanti. Lo strumento è stato progettato dal pianista ungherese vincitore del Premio Kossuth Gergely Bogányi sarà protagonista all'edizione 2016 di Cremona Musica International Exhibitions. In esposizione per i tre giorni della manifestazione (dal 30 settembre al 2 ottobre nei padiglioni di CremonaFiere), il pianoforte potrà essere liberamente provato dal pubblico e, inoltre, verrà suonato sia dallo stesso Boganyi che dai pianisti del Decca-Deutsche Grammophon Showcase, festival che CremonaFiere dedica ai musicisti della celebre etichetta discografica.

Il pubblico di Cremona Musica International Exhibitions potrà testare le caratteristiche uniche del Bogányi Piano per tutti i tre giorni della manifestazione. Inoltre domenica alle 14, nella sala Monteverdi di CremonaFiere, è previsto uno specifico momento di presentazione del pianoforte, nel contesto della giornata conclusiva del Decca-Deutsche Grammophon Showcase, che vedrà susseguirsi ai tasti bianchi e neri alcuni 'big' del concertismo internazionale come Alexander Romanovsky, Maurizio Baglini, Pietro De Maria, Maria Perrotta, Anna Kravtchenko, Gianluca Cascioli, Davide Cabassi e Vanessa Benelli Mosell.   Gergely Bogányi si è messo alla guida di uno staff di specialisti con l'intento di ripensare le 18mila componenti 'classiche' del pianoforte. Ne è scaturito uno strumento riprogettato nel profondo. Tra le innovazioni più evidenti spiccano le 90 chiavi in luogo delle tradizionali 88, perché “alcune composizioni musicali richiedono queste due note aggiuntive sulla tastiera” spiega Bogányi. Del tutto inedito è, poi, l'impiego di materiali come la ghisa per il telaio e la fibra di carbonio per la cassa, “utilizzata anche nella tecnologia aero-spaziale”, come sottolinea lo stesso Bogányi. In questo modo il Bogányi Piano riduce sensibilmente il rumore delle componenti meccaniche dando vita ad un suono più potente e pulito. Inoltre i compositi di carbonio si rivelano più funzionali rispetto al legno anche in relazione alle variazioni acustiche legate alle condizioni climatiche. Per il suo suono 'puro' e avvolgente tra gli addetti ai lavori viene anche chiamato “the human piano”.   Il design del Bogányi Piano riserva altri elementi inediti appositamente studiati per l'ottimizzazione degli aspetti acustici. La gamba centrale che funge da deflettore indirizza il suono verso gli ascoltatori; inoltre il telaio aperto è appositamente pensato per facilitare il passaggio del suono. “In genere il suono, che arriva dalla cassa del piano, si disperde in diverse direzioni – osserva Bogányi –. Ma in questo caso è diretto, perché la gamba interna del piano rafforza il suono dirigendolo verso il pubblico che ascolta... La tastiera, inoltre, permette un suono limpido, un fluire ininterrotto che parte dalla mente del pianista e arriva al pubblico, senza intermediari: il piano diventa tutt’uno con chi lo suona”.