Crema, nel labirinto delle adozioni prevale la ricerca all’estero

In molti scoraggiati dalla complessità delle procedure

ANALISI LOGICHE La psicologa Maria Damiana Barbieri, 52 anni

ANALISI LOGICHE La psicologa Maria Damiana Barbieri, 52 anni

Crema, 19 marzo 2017 - A.A.A. bambino in adozione cercasi. Appello semiserio al quale però si attaccano in molte coppie, desiderose di avere un figlio. Coppie che si sottopongono a molti sacrifici e, spesso, alla fine cercano nell’adozione il loro sogno. Ma la strada per arrivare a un bambino da portarsi a casa è lunga e difficile e in molti si perdono senza arrivare al traguardo. Anche a Crema se ne occupa il consultorio familiare.

La responsabile è la psicologa Maria Damiana Barbieri che si avvale del supporto di due assistenti sociali. «Adottare un bambino non è facile, serve seguire un percorso e non è detto che alla fine si riesca a ottenere quel che si cerca. Tuttavia, le coppie che hanno questo desiderio si sottopongono a queste pratiche». Al consultorio il colloquio iniziale che viene eseguito dalla psicologa, hanno deciso di proseguire in 55 che hanno cominciato un lungo percorso. «Dopo il colloquio ci sono quattro incontri – informa la psicologa – che durano tre ore ciascuno, si svolgono una volta la settimana e sono collettivi».

Tutti insieme a parlare di quel che più a loro preme. Non è detto che tutte le coppie arrivino in fondo, ma di solito è così. Chi ce la fa passa al terzo step, cioè il processo. La coppia va davanti al giudice tutelare del Tribunale dei minori di Brescia e ‘subisce’ un vero e proprio processo, con tanto di audizione, camera di consiglio dei giudici e sentenza. Che, se favorevole, permette di passare all’ultimo step, l’iscrizione nella lista d’attesa.

«La lista resta valida tre anni. Poi se la coppia non ha ottenuto l’adozione, deve ricominciare da capo». E qui in molti si perdono, perché tre anni d’attesa sono lunghi e se il piccolo non arriva, spesso ci si mette il cuore in pace. Dopo il processo la coppia ha due opzioni: chiedere un’adozione nazionale, gratuita o affidarsi ad agenzie per un’adozione internazionale, che ha costi diversi secondo il Paese di provenienza del piccolo (da 15 a 40mila euro e più), ma che dà più possibilità di riuscita. Viste le difficoltà italiane, sempre più spesso le coppie vanno all’estero. I cremaschi hanno questi numeri, negli ultimi 3 anni: 55 coppie ai colloqui; 33 in lista d’attesa, 25 bambini adottati, di cui 10 nazionali e 15 stranieri. Tempo media d’attesa circa tre anni e probabilità di successo inferiore al 40%.