Cremona, 30 giugno 2014 - Ci sarà un'indagine sull'associazione gestita da don Inzoli, indagine relativa agli anni in cui al sacerdote era affidata la gestione. Questo è quanto ha affermato Stefania Bonaldi, sindaco di Crema.

"Due anni fa, quando la curia diede la notizia della riduzione allo stato laicale di don Mauro Inzoli, mi preoccupai di sapere se era ancora presidente dell’associazione Fraternità che si occupa dell’affidamento in famiglia di minori e mi venne assicurato che non ricopriva più tale incarico - spiega la fascia tricolore -. Però al di là delle voci che circolavano in città, non si sapevano realmente quali erano le contestazioni che venivano mosse al sacerdote. Ora a fronte della presa di posizione della curia e soprattutto della sentenza dove si parla specificatamente di abusi su minori, ho chiesto a Csc, Comunità sociale cremasca, di aprire un’indagine presso i minori affidati negli anni in cui l’associazione è stata gestita da don Inzoli’’.

Il sindaco interviene dopo che il vescovo Oscar Cantoni ha reso pubblica la sentenza della Congregazione della dottrina e della fede dove si parla apertamente di abusi su minori commessi da don Inzoli.

Nella lettera che Bonaldi ha indirizzato oltre alla presidente di Csc, Angela Beretta, al suo direttore Davide Vighi e al dirigente dei servizi sociali, Angelo Stanghellini, si chiede che si adoperino anche figure professionali esterne: trattandosi di minori è giusta la massima cautela e il supporto psicologico. "Questo - chiude il sindaco - è il primo passo. Se poi dovesse uscire qualcosa di rilevante credo che dovrebbero mettersi in moto anche le forze dell’ordine".