Crema, 7 giugno 2014 - «Sabato prossimo ci sarà l’inaugurazione. Sono molto soddisfatta del lavoro fatto e del risultato ottenuto». Lo dice l’architetto Vania Zucchetti mentre controlla gli ultimi ritocchi prima di consegnare la chiesa di Ombriano, dopo due anni di lavori e circa un milione e centomila euro di spesa, al parroco don Mario Botti e al suo vice don Simone Valerani. I lavori si sono protratti due anni per le numerose sorprese trovate durante i restauri.

«La chiesa attuale data 1700 — dice l’architetto — ma è stata costruita su una preesistente del 1.400 che a sua volta aveva preso il posto di una chiesetta sorta prima dell’anno Mille. Quando abbiamo cominciato i lavori, abbiamo trovato dei cunicoli sotto il pavimento. Per la verità eravamo a conoscenza che ci fosse qualcosa, anche perché c’è un’iscrizione a lato dell’altare dove si legge che sotto ci sono sette tombe. Invece di sacelli ne abbiamo trovati a decine. E non solo dentro la chiesa». In effetti, gli scavi sono continuati anche lungo il perimetro esterno della parrocchiale e anche lì sono state trovate tombe.

«Riteniamo che la tomba più antica risalga al 1200. Ce n’è una sicuramente del 1400. Abbiamo ripristinato il cunicolo che passa davanti ai sacelli, abbiamo controllato e in alcuni di essi ci sono lembi di saio, segno che lì era stato sepolto un frate. Ma siamo certi che non siano tombe solo di religiosi». Tuttavia, non sarà possibile visitarli per una questione di umidità.

«La Soprintendenza non ha permesso di coprire questa parte con un vetro, per rendere visibili le tombe, perché il cristallo porta umidità e quindi il lavoro di prosciugamento andrebbe perso. Tuttavia, abbiamo eseguito filmati e fatto fotografie che testimoniano i ritrovamenti, anche di parti antiche delle chiese preesistenti. Negli scavi abbiamo trovato anche due mattoni istoriati che datano 1200, penso che saranno donati al museo di Crema».