Romano di Lombardia (Bergamo), 16 maggio 2014 - «Nel 2014 non si può morire per la celiachia. Adelaide ha avuto delle complicazioni legate alla fase di anestizzazione. I medici che erano presenti in sala in quel momento sono usciti dicendoci che c’era una criticità in corso, e che comunque la bambina stava cercando di rimanere con noi». Chi parla è Antonio Croce, papà di Adelaide, la bimba di un anno, di Romano di Lombardia, morta mercoledì mattina all’ospedale Maggiore di Crema, dove si era recata assieme a mamma, papà e nonna per essere sottoposta a una gastroscopia per accertare se la piccola fosse affetta di una forma di celiachia, come sospettava il pediatra. Per svolgere questo esame la bimba doveva essere anestetizzata e intubata, una procedura prevista dai protocolli solo per i pazienti più piccoli, ma subito dopo l’iniezione dell’anestesia, sono cominciati i problemi. Il cuore di Adelaide ha aumentato i battiti e dopo pochi minuti è sopraggiunto l’arresto cardiaco. A nulla sono valsi i tentativi disperati dei medici di salvarla che dopo due ore si sono dovuti arrendere.

Al momento viene indicata come possibile causa una reazione allergica al farmaco iniettato per anestetizzarla, «sebbene — afferma Roberto Sfogliarini, direttore sanitario dell’ospedale di Crema — i test preliminari avessero dato esito positivo». Nel frattempo i genitori della bimba hanno presentato denuncia nei confronti dell’ospedale e la magistratura ha aperto un’inchiesta. «Ci tengo a sottolineare — continua il papà della bimba — che mia figlia è entrata in questo ospedale sana». E proprio per capire cosa può essere accaduto, sarà svolta un’inchiesta interna all’ospedale di Crema ed è previsto che venga stesa una relazione sull’intera procedura, «perché prima di tutto è nostro interesse sapere cosa è successo», aggiunge Sfogliarini. La data dell’autopsia non è stata ancora stabilita.