Crema, 24 aprile 2014 – “Dammi cinque euro, altrimenti…”. E in questo altrimenti c’è una minaccia che si è fatta concreta quando il diciassettenne minacciato ha rifiutato la richiesta del suo aguzzino. Poi il richiedente è passato dalle minacce ai fatti, aggredendo il ragazzo, gettandolo a terra fin tanto che non è riuscito a strappargli il cellulare. A quel punto, per restituirgli il telefono, ha preteso nuovamente i cinque euro. Ma quando il ragazzo ha estratto il portafogli, il suo rapinatore glielo ha strappato, ha preso i 40 euro contenuti e se ne è andato.

Tutto questo si è svolto davanti a scuola e sotto gli occhi di un altro minore. Quando il rapinatore, che ha sedici anni, ha ottenuto i soldi, se ne è andato insieme con l’amico. Il giovane ha raccontato tutto a casa. I genitori si sono recati in commissariato per raccontare la sventura del figlio e avere un consiglio e a quel punto gli agenti hanno aperto una breve inchiesta, individuato tutti i protagonisti della vicenda e mandato a chiamare il rapinatore che è arrivato in commissariato con la mamma. Lì i poliziotti gli hanno detto che erano a conoscenza di quanto accaduto e che per quel gesto, che si chiama rapina aggravata, subirà un processo davanti al tribunale dei minori di Brescia.