Crema (Cremona), 22 aprile 2014 - «Hanno approfittato della messa di Pasqua per svaligiare la casa. E sono anche stati fortunati, perché hanno trovato la chiave di riserva della cassaforte che neppure io sapevo dove fosse». È l’amara testimonianza di don Natale Grassi Scalvini, parroco di S. Bernardino, derubato nella notte di Pasqua mentre lui celebrava, a dieci metri dalla canonica, i misteri pasquali. E, purtroppo, i ladri hanno trovato quel che cercavano: soldi e ori. Qualcuno ha osservato le mosse del parroco e quando ha avuto la certezza che non potesse rientrare, ha messo a segno il colpo.

«Sono uscito di casa alle 21.30 per entrare in chiesa, ho chiuso la porta e me ne sono andato. La cerimonia della resurrezione era molto partecipata, questa gente è meravigliosa e generosa. Poi, quando verso l’una sono rientrato in casa, ho visto che c’era tutto a soqquadro. I ladri hanno aperto la porta, probabilmente senza neppure troppo sforzo, tanto che non si notano, a prima vista, segni di scasso. Poi hanno aperto una finestra che dà sull’altro lato della strada. Quindi, hanno rovistato dappertutto. Al piano terra hanno letteralmente buttato all’aria tutto; al piano rialzato, invece, hanno fatto meno disordine. Ma hanno trovato quel che cercavano». Cioè la chiave della cassaforte, lasciata in una scatoletta con dentro bussole, temperini e altri aggeggi. Con quella l’hanno aperta e preso i circa settemila euro depositati dal parroco.

«La gente è molto generosa qui - dice don Grassi - probabilmente la crisi ha morso un po’ meno. Non posso andare in banca tutti i giorni, ma per fortuna venerdì avevo depositato cinquemila euro. Pensavo che in cassaforte i soldi fossero sicuri. Però, quel che più mi dispiace, sono i piccoli oggetti d’oro che i ladri hanno portato via. Erano cari ricordi di famiglia. C’era l’orologio d’oro regalo di mio papà; una catenina che mi era stata donata da mia mamma, morta l’estate scorsa, un suo anello e qualche bracciale. Per me hanno un grande valore affettivo».

Quel che invece i ladri non hanno preso sono altri oggetti, anche loro di un certo valore, ma che ai ladri non interessavano. «Hanno lasciato un orologio da 600 euro che di solito indosso quando dirigo il coro, un computer portatile e una videocamera. Adesso farò installare un allarme. Nelle altre parrocchie dove sono stato ha sempre funzionato da deterrente. Lo metterò anche qui. Peraltro, giovedì hanno rubato a una famiglia in via Brescia (pochi metri dalla casa del parroco, ndr) e recentemente abbiamo il sospetto che abbiano tentato di rubare le offerte, anche se non ci sono riusciti. Abbiamo trovato segni che le cassette delle offerte erano state capovolte, forse per scassinarle».

di Pier Giorgio Ruggeri