Trescore Cremasco, 28 marzo 2014 - A Trescore Cremasco, paese leghista duro e puro, il mondo gira al contrario. Nel senso che il sindaco del Carroccio ospita due poveri romeni in un alloggio di proprietà del Comune, salvandoli da una situazione difficile, e per questo viene contestato dai rappresentanti della sinistra.

Lo scorso dicembre Angelo Barbati - sindaco leghista a suo tempo già segretario cremasco del partito, seguace della prima ora di Umberto Bossi - sta facendo la sua quotidiana corsa nella campagna all’imbrunire, quando nella penombra scorge qualcosa. Anzi, qualcuno. «Prima non credevo ai miei occhi. Poi ho capito. Ero di fronte a due persone, un uomo e una donna, che si preparavano per la notte. Si erano messi su alcuni bancali, infagottati con alcune coperte sporche di fango e sotto un cellophane che avrebbe dovuto ripararli dalla pioggia. Mi sono avvicinato e ho chiesto cosa facessero lì. E davvero ho visto l’inferno».

I due sono romeni. Raccontano una storia di stenti e sfruttamento. Lui campa con qualche lavoro durissimo in campagna; lei faceva la badante e ha perso il lavoro. Non sanno dove andare e l’inverno si prepara a mordere. Barbati non ci pensa due volte. Chiama i suoi e trova seduta stante una soluzione. Il Comune ha una villetta che sta sistemando. Diventerà un alloggio provvisorio di fortuna per i casi di emergenza. E più emergenza di quella trovata dal sindaco, davvero è difficile da immaginare.

In paese si sparge la notizia e c’è una gara di solidarietà. La casa non ha gli allacci e per questo qualcuno porta acqua, altri coperte, altri ancora il necessario per aiutare i due. «La situazione andrà avanti giusto il tempo necessario perché i due romeni si rimettano un po’ in sesto - spiega il sindaco - nei prossimi giorni i due lasceranno l’abitazione che abbiamo loro prestato per una casa vera dove andranno in affitto. Purtroppo, però, qualcuno strumentalizza questa situazione».

Il giornalino dell’opposizione, Uniti per Trescore, attacca infatti il sindaco reo di aver messo quella coppia in una casa senza servizi e, addirittura, di non aver rispettato le graduatorie comunali. «Non ho parole – chiude Barbati – voglio solo ringraziare chi ha aiutato quei due poveretti, sfruttati e abbandonati. Adesso le cose andranno meglio e come amministrazione comunale sistemeremo in breve quella casa che diventerà un tetto per situazioni d’emergenza».