Crema, 14 marzo 2014 - Quanta prudenza nell’accordo tra Comune di Crema e Associazione nazionale carabinieri, sancito da una convenzione ricca di ben 15 articoli e una premessa. Si stabiliscono subito diritti e doveri, si limitano le funzioni, si segna il territorio: comanda il Comune, poi il capo della Polizia locale.

Potete intervenire quando vi chiediamo una mano, sarete a supporto di eventi nei quali si prevede l’afflusso straordinario di gente. La parola sicurezza? Mai nominata. E quando si chiedono lumi, portando a esempio quel che succede a Trescore, dove i volontari girano la sera e segnalano movimenti sospetti, subito si erigono le barricate: «Non fanno parte dell’associazione: saranno bergamaschi», risponde il presidente Stefano Brusaferri.

Secondo la convenzione, spetta al capo della Polizia locale chiamare i soci dell’Anc quando ritiene di aver bisogno di una mano. Ma solo per eventi sportivi, culturali, ricreativi, religiosi, o vigilanza e assistenza davanti alle scuole. Il sindaco Stefania Bonaldi dice: «È una presenza amica, non di pattugliamenti, ronde o controlli. Queste persone svolgono attività di volontariato e serviranno per sgravare di alcuni compiti le forze dell’ordine. La convenzione dura un anno, poi si vedrà se funziona».

Il presidente dell’associazione, Brusaferri, entra nei dettagli: «Operiamo già a Castelleone e a Bagnolo. Gli iscritti sono 350 fra carabinieri in pensione o in attività, che sono 250, e soci simpatizzanti e parenti. I volontari che aderiscono a quest’iniziativa sono una ventina». Il capo dei vigili, Luciano Bisighini, spiega: «I volontari ci daranno una mano per fornire un servizio migliore ai cittadini e il loro apporto ci serve quando ci sono manifestazioni importanti o situazioni di emergenza, sempre riferite all’afflusso di gente, non di pericolo. Saremo noi a chiamarli e a coordinarli». Niente pattugliamenti, niente giri notturni in zone dove più si delinque, niente passeggiate per i quartieri a rischio furti.