Cremona, 11 marzo 2014 - Il fiore all’occhiello dell’archivistica lombarda oggi è uno spazio abbandonato, pieno di erbacce, ponteggi e con un futuro tutto assolutamente da riscrivere. L’unica certezza è che la Mediateca non si farà mai più, per il resto, all’incrocio tra via Goito e via Palestro a Cremona, rimane uno spazio su cui i prossimi amministratori dovranno decidere cosa fare. Sono passati tredici anni da quando, nel 2001, il Ministero dei Beni Culturali, dopo aver acquisito in concessione da Aem per novantanove anni l’ex Supercinema, avviò i lavori per la realizzazione della Mediateca. Una specie di biblioteca multimediale, che avrebbe dovuto, in un’ottica all’epoca avanguardistica, custodire e rendere fruibile al pubblico un patrimonio che coniugava cultura e nuove tecnologie. Una operazione per cui era previsto un investimento di quattro milioni di euro derivanti dai proventi del gioco del Lotto.

Nel 2001 l’Aem service, società partecipata del Comune di Cremona, ha acquisito la proprietà e ha stipulato una convenzione con il Ministero per la realizzazione dell’opera, il cui progetto è stato affidato all’architetto Maurice Kanah: il Ministero ha ottenuto la concessione per 99 anni a patto che si sobbarcasse la realizzazione della Mediateca. Tutto sembrava filare per il verso giusto, la Mediateca che sarebbe sorta a pochi passi dalla Biblioteca e dal Museo Civico avrebbe dato a Cremona un primato unico in Italia e in Lombardia. Secondo quanto era stato previsto entro il 2005 l’opera sarebbe stata conclusa.
Ma il 26 febbraio 2004 durante i lavori di demolizione dell’ex Supercinema è accaduto qualcosa di imprevisto, ovvero la quasi irreparabile compromissione dell’adiacente palazzo Aschieri, stabile tra i più antichi di Cremona alcune parti del quale risalgono al Quattrocento. Quel pomeriggio nel palazzo improvvisamente si erano aperte delle crepe, stucchi ed affreschi antichissimi erano stati compromessi irreparabilmente. A quel punto i lavori sono stati sospesi e si è aperta una vicenda giudiziaria che è proseguita per anni: i danni provocati sono stati ingenti e solo nel 2009 si è arrivati finalmente ad un accordo tra la proprietà e il ministero dei Beni Culturali che si è impegnato a restaurare e a mettere in sicurezza lo stabile a proprie spese.

Del resto non poteva essere altrimenti: una perizia tecnica realizzata durante il contenzioso giudiziario ha infatti stabilito che fino a che palazzo Aschieri non verrà messo in sicurezza il cantiere non potrà ripartire, il rischio è che l’antico edificio possa crollare. Basti pensare che il danno provocato si aggira intorno ai settecentomila euro e stando alle indicazioni progettuali, la durata dell’intervento di ripristino e consolidamento di Palazzo Aschieri sarebbe di 240 giorni lavorativi. E poi? Questo resta il grande punto di domanda che ad oggi non ha ancora avuto una risposta, sicuramente si dovrà attendere la conclusione dei lavori.

Infatti, a quanto sembra, il Comune potrebbe tornare nella disponibilità dell’area (lo stabile dell’ex Supercinema è stato abbattuto e quel che resta è un immenso spazio vuoto), tuttavia sono cambiati i tempi e gli ultimi dieci anni hanno visto una evoluzione tecnologica tale da rendere, forse, superato il progetto della Mediateca. In Comune si stanno valutando una serie di ipotesi possibili, forse verrà realizzato un parcheggio, o forse un giardino: ma come detto tutto passerà nelle mani della prossima amministrazione, forse all’inizio del prossimo anno.

di Daniele Rescaglio