Trescore Cremasco, 2 gennaio 2014 - «Non pensi minimamente che possano capitare queste cose. Invece… Questi ragazzi, alla fine sono anche delle vittime dei nostri politici che non insegnano i valori e non danno esempi positivi. Non voglio scusarli, ma anche la politica ha le sue colpe. Se avessimo un sistema che dà una speranza di aiuto, forse queste situazioni non ci sarebbero». Lo dice il sindaco leghista di Trescore Cremasco, Angelo Barbati il quale stigmatizza così l’incredibile episodio accaduto sotto i suoi occhi la notte di Natale, che ha avuto come conseguenze un artigiano picchiato e due persone su tre identificate come i responsabili di quel che è accaduto.

«Eravamo alla messa di mezzanotte – racconta il sindaco - quando un boato ha ammutolito tutti, persino il prete. Poi la messa è ripresa ma dopo pochi minuti, ecco un secondo, assordante scoppio. Anche per questo il prete si è fermato di nuovo. La gente non sapeva cosa pensare e allora un artigiano di 40 anni, mio amico, mi ha avvicinato e si è offerto di uscire a vedere cosa succedeva. Io l’ho ringraziato e lui è andato. Dopo un po’ ecco un terzo boato. A quel punto sono uscito anch’io e ho visto alcune persone che si allontanavano mentre l’artigiano era seduto vicino alla chiesa, dolorante. Mi ha raccontato di aver visto tre persone che mettevano i botti proprio sul fianco della porta principale d’ingresso della chiesa e poi li facevano esplodere, provocando un gran fragore, aumentato dal fatto di esplodere in una nicchia quasi chiusa. Quando è andato a redarguirli, i tre si sono scagliati contro di lui, prendendolo a calci e pugni e continuando a colpirlo anche quando era a terra. A quel punto l’ho caricato in auto e portato al pronto soccorso». 

L’artigiano è guarito in pochi giorni ma dell’episodio sono stati avvertiti i carabinieri di Pandino che hanno trovato in breve due dei tre autori del pestaggio. Si tratta di un 28enne disoccupato di Trescore e di un 31enne di Casaletto Vaprio che sono stati denunciati per disturbo della quiete pubblica, minacce e lesioni personali. Per quanto riguarda il terzo componente della comitiva, i militari ritengono di avere ottimi elementi per la sua identificazione che dovrebbe avvenire nelle prossime ore.