Milano, 17 dicembre 2013 - "Una vita da mediano". Se Luciano Ligabue fosse stato milanista invece che interista e avesse composto la celebre canzone qualche anno dopo, siamo certi che la dedica invece che a Lele Oriali sarebbe andata dritta a Gennaro Gattuso. Ringhio per gli amici. L'ex centrocampista del Milan e della Nazionale Italiana, con la quale è diventato campione del mondo nel 2006 in Germania, è stato indagato nell'ambito dell'inchiesta sul calcioscommesse.

L'esempio classico del gregario, del portaborracce. Del giocatore di temperamento che fa della corsa e della cattiveria agonistica la sua arma. Muscoli d'acciaio, polmoni infaticabili. Ma non solo. Perchè ad aver reso forse unico nel suo genere Gattuso ci ha pensato la sua straripante personalità: leader in campo e fuori, dentro lo spogliatoio e nel rapporto con la Curva Sud. Ringhio era l'esemplificazione dell'operaio ultraspecializzato: quello che deve correre per gli altri, per i Seedorf, per i Pirlo e per i Kakà.

LA CARRIERA - Ha sempre avuto voglia di correre Gattuso. Tanto da fuggire da Perugia per andare a cercare fortuna al Rangers Glasgow a 19 anni. In Scozia Gattuso aveva trovato fortuna prima ancora di approdarci: con la squadra protestante di Glasgow Gattuso aveva firmato un contratto quadriennale da 2 miliardi a stagione. Ovvio il motivo per cui scappò dall'Umbria. Una stagione intensa che rendono Gattuso subito estremamente simpatico ai tifosi scozzesi che lo ribattezzano Braveheart. Screzi con Dick Advocaat, il nuovo allenatore, lo consigliano di tornare in Italia: la Salernitana lo compra per 9 miliardi e lo vende un anno dopo al Milan, dopo la retrocessione.

E' l'estate del 1999. Gattuso per 13 stagione indosserà sempre e solo la maglia del Milan. E vince tutto. Due Champions League (2003/2007), un Mondiale per Club (2007), due campionati di Serie A (2004/2011), una Coppa Italia (2004), due Supercoppe Italiane (2004/2011) e due Supercoppe Europee (2003/2007). Con il Milan gioca ben 468 partite realizzando 11 gol. E diventa fulcro anche della Nazionale Italiana: prima in Under21 con cui vince l'Europeo di categoria nel 2000, poi con quella Maggiore (73 "caps"). Togliendosi lo "sfizio" di vincere il Mondiale nel 2006.

Nel giugno del 2012 ha decisio di chiudere la carriera da calciatore con il Sion e poi provare l'avventura da allenatore, prima in Svizzera e poi a Palermo dove viene esonerato da Zamparini dopo appena 8 giornate.

LA FOLLIA DI SAN SIRO - E' il 16 febbraio 2011. Il Milan si sta giocando gli ottavi di Champions League contro il Tottenham, una gara sul filo dell'equilibrio. All'improvviso Gattuso perde la testa. Litiga con il 28enne Joe Jordan, passato in rossonero e secondo di Redknapp agli Spurs, gli tira una testata e lo afferra per il collo. Un gesto senza spiegazioni che costa a Gattuso 5 turni di squalifica (4 per la follia finale e 1 perchè ammonito da diffidato) dalla Uefa.

QUEL TEST DEL SANGUE... - Gattuso finì dalla parte sbagliata della storia anche in un altro caso. Suo diritto, si rifiutò nel maggio del 2005 (insieme al compagno di squadra Giuseppe Pancaro) di sottoporsi ad un esame incrociato sangue/urine, utile per stanare eventuali tracce di Epo. Una scelta, assolutamente lecita (non vi era alcun obbligo), che però fece scalpore. Gattuso infatti era consigliere dell'Aic e, secondo molti, avrebbe dovuto dare il buon esempio ai colleghi.

di Luca Guazzoni

Twitter: @KingHunterGuaz