Crema, 10 settembre 2013 - «Anche questa strada è impercorribile». È l’amaro commento di un componente della delegazione di avvocati e amministratori cremaschi che sono andati a Cremona dal presidente del tribunale Ines Marini per ottenere appoggio alla richiesta di una proroga alla chiusura del tribunale di Crema. Che sarà venerdì. Invece, con cortese fermezza, la presidente ha detto che il trasloco si fa subito perché a Cremona tutto è pronto, confortata in questo dall’assessore Federico Fasani, responsabile dei lavori.

E a Stefania Bonaldi, sindaco di Crema, che ipotizzava di negare il tribunale solo come archivio, ha fatto sapere che l’impegno dello stabile cremasco sarà di breve durata: meno di un anno. Così, con le pive nel sacco dopo un’ora e mezza di colloquio, i cremaschi hanno preso la via di casa. Per oggi è stato convocato il consiglio della Consulta dei sindaci del Cremasco. Dovrà votare un documento nel quale si dà conferma di voler restituire al prefetto la fascia di sindaco e poi di dimettersi in blocco se il tribunale non sarà prorogato.