Cremona, 19 luglio 2012 - Prima hanno allevato maiali con tonnellate di rifiuti e scarti alimentari, poi li hanno macellati per ricavarne 2.300 prosciutti a marchio "dop": Parma, Modena (1.900) e San Daniele (400). Avrebbero guadagnato 300mila euro, se gli insaccati fossero arrivati sul mercato. Ma i carabinieri del Nas di Cremona li hanno sequestrati prima, insieme a 750 suini e 30mila tonnellate di scarti alimentari. L'operazione, denominata "Trash Food", giunge al termine di un'indagine coordinata dal procuratore della Repubblica di Mantova, Antonino Condorelli, e avviata nella scorsa primavera.

Nel corso di un'ispezione igienico-sanitaria in un allevamento del Mantovano che si occupa di suini destinati alla produzione di prosciutti tutelati 'dop', i carabinieri hanno rilevato che nell'azienda venivano stoccate ingenti quantità di rifiuti speciali di origine animale e vegetale, scarti di lavorazione dell'industria alimentare, venduti da due ditte (una nel mantovano e l'altra in provincia di Parma).

I rifiuti sarebbero dovuti finire in un impianto di biogas per la produzione di energia e invece venivano adoperati come mangime per i maiali allevati. Nel corso delle indagini è emerso che negli ultimi due anni le due aziende agroalimentari avevano inviato all'allevamento circa 250 tonnellate di rifiuti, con i quali si stima siano stati
alimentati quasi 2.000 suini e ottenuti 3.500 prosciutti
. Il proprietario dell'allevamento è stato denunciato per frode in commercio e vendita di prodotto non genuini, e anche per traffico illecito di rifiuti in concorso con il titolare di due aziende alimentari (una nel mantovano e una nel parmese) che gli vendeva gli scarti di produzione.

Stabilito che l'allevamento vendeva le cosce per diversi prosciutti dop - che hanno specifiche indicazioni su come vanno cibati gli animali, non certo con scarti di lavorazione - il gip di Mantova, su richiesta della Procura e dei Nas, ha emesso il decreto di sequestro preventivo di tutte le cosce ottenute dalla maiali dell'allevamento e macellati negli ultimi 15 mesi. Se dai controlli sanitari risulteranno idonee al consumo umano, perderanno comunque la dicitura dop.

 

RAINIERI: "CONDANNE ESEMPLARI" - ''Tolleranza zero contro chi continua a fare il bello e il cattivo tempo sulle spalle dei consumatori. Chi gioca con la salute della nostra gente deve finire in galera e, per me, possiamo anche buttare via le chiavi''. Così Fabio Rainieri, segretario nazionale della Lega Nord Emilia e segretario della commissione Agricoltura a Montecitorio, commenta il sequestro. ''Ai carabinieri dei Nas di Cremona - dice Rainieri - i miei complimenti per la brillante operazione svolta. Quanto ai colpevoli di queste nefandezze, chiedo alla magistratura condanne esemplari e alle istituzioni tutte di inasprire le pene per
chi adultera i cibi. Non possiamo tollerare che si scherzi con la salute della nostra gente
e nemmeno che si mettano a rischio filiere di eccellenza per intessi di personaggi senza scrupoli''.

 

COLDIRETTI: "BENE SEQUESTRI" - Le frodi alimentari sono le più temute dai cittadini italiani, con sei persone su dieci che le considerano piu' gravi di quelle fiscali o finanziarie, poiche' possono mettere a repentaglio la salute. Lo afferma Coldiretti, sulla base di una indagine Swg. L'associazione agricola, esprimendo il proprio plauso per l'operazione delle forze dell'ordine, sottolinea come "gli ottimi risultati dell'attivita' di controllo confermino la necessita' di tenere alta la guardia contro le frodi a tavola, che mettono a rischio la salute e fanno concorrenza sleale alle imprese che sono impegnate nel mantenere alti standard di qualita'''. Il pericolo delle frodi, evidenzia Coldiretti, si amplifica ancora di piu' nei periodi di crisi: da un lato cresce il rischio che
vengano utilizzati prodotti o processi produttivi al risparmio, dall'altro molte famiglie sono costrette ad acquistare alimenti a basso prezzo.  Le frodi e le falsificazioni alimentari, ricorda l'associazione, sottraggono al settore agroalimentare 164 milioni di euro al giorno, con danno per l'economia, i consumatori, l'immagine del made in Italy e i produttori che investono per garantire qualita' e sicurezza.