Trigolo, 14 luglio 2012 - «Nostro figlio non t’interessa più. Lo trascuri, lo tratti male. Devi smetterla. Per me lui è tutto». Nasce così. Scaturisce da una discussione più accesa delle altre volte l’omicidio di martedì sera a Trigolo, nel Cremasco. Daniele Fraccaro, ex edicolante quarantenne, accusa la convivente ecuadoregna Lyzbeth Zambrano di non prendersi cura di Moris, il loro bambino di quattro anni, di trattarlo con modi bruschi. Accade da quando nella vita di Lyz è entrato un altro uomo. Fino a quando Fraccaro, che ormai ha smarrito il dominio di sé, non trafigge a morte la sua compagna con un coltello da cucina.

Nel carcere di Ca’ del Ferro a Cremona, Daniele Fraccaro risponde per due ore alle domande del gip di Crema Maria Stella Leone e del pm Aldo Celentano. Lo assiste nell’interrogatorio di garanzia il difensore Corrado Limentani. È un uomo scosso, provato, che si commuove ogni volta che il discorso cade sul figlio. Ma ricostruisce con precisione l’accaduto e i suoi antefatti. Quell’ultimo, fatale litigio si sprigiona al culmine di una crisi senza ritorno fra i due conviventi. Da un paio di mesi le loro strade si sono divise. Lyz ha iniziato una relazione. Per un certo periodo la coppia si è sforzata di tenere in piedi la convivenza nell’appartamento al primo piano di un villino bifamiliare alla periferia di Trigolo. L’esperimento è fallito, reso impossibile dai litigi. La donna ha deciso: se ne andrà. Davide pare accettare. Si presentano insieme nello studio di un avvocato per un primo incontro. Mercoledì mattina Lyz aveva appuntamento in una agenzia immobiliare di Crema che l’avrebbe aiutata nella ricerca di un alloggio.

Fino all’improvvisa resa dei conti. Il figlio è ancora una volta la scintilla che lo fa divampare. L’ira di Davide Fraccaro diventa incontrollabile. Arriva al culmine nella cucina di casa quando l’uomo afferra un coltello e colpisce la donna alla schiena. E’ un colosso di centoventi chili, alto oltre un metro e ottanta, che sovrasta la compagna di una ventina di centimetri. Il colpo, sferrato dall’alto verso il basso, è violentissimo. La lunga lama penetra fino al manico, che si spezza. Il pm ha chiesto per Daniele Fraccaro la custodia in carcere.
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