di Daniele Rescaglio

Crema, 28 aprile 2012 - Adescava le sue vittime fingendosi un coetaneo, o magari una ragazza. In realtà dietro c’era lui, l’orco, P.L. di 61 anni, residente in provincia di Brescia, ex maresciallo dei carabinieri, arrestato questa mattina dal personale del Settore Anticrimine del commissariato di Crema, al termine di una complessa indagine per pedofilia, condotta per mesi anche con l'ausilio di strumenti informatici e tecnologici. Il provvedimento di custodia cautelare in carcere nei confronti del pensionato è stato emesso dal gip di Crema su richiesta del Procuratore della Repubblica di Crema.

Nel corso dell'indagine, durata diversi mesi, si è verificato che l'uomo, comparendo su diversi social network con vari pseudonimi, spesso registrandosi con nomi femminili, avvicinava giovani vittime, anche di età inferiore ai 14 anni, adescandole con varie lusinghe e iniziando ad intraprendere con loro un rapporto di amicizia virtuale. Con l'evolversi della "amicizia", l'uomo iniziava a blandirle ed a spingere l'amicizia verso approcci di natura sessuale sempre più spinti. Una delle vittime, una cremasca di 15 anni, si è rivolta alla Polizia di Stato tramite la rete scolastica, che aveva intercettato lo stato di malessere della ragazzina.

Lo scenario che si è aperto davanti agli occhi degli investigatori è apparso sin da subito tragicamente allarmante, dato che con un racconto dettagliato, fornito con l'aiuto di una psicologa, si è ricostruito un quadro di atti sessuali di varia natura, compiuti sin da quando la vittima aveva 13 anni. Il racconto della ragazzina si è fatto sempre più dettagliato, consentendo agli investigatori specializzati della Polizia di Stato di costruire un quadro probatorio schiacciante, che ha trovato conferma nel numeroso materiale sequestrato. La ricostruzione, puntuale, sinanche dei luoghi geografici dove il pedofilo si appartava con la giovane vittima, è stata confermata da una serie di oggetti descritti minuziosamente dalla ragazzina e trovati nella casa dell'uomo.

Nel corso della perquisizione iniziata alle prime luci dell'alba, sono stati rinvenuti inoltre, oltre a armi comuni (tre pistole, un fucile a pompa e un fucile da caccia) che sono state ritirate cautelarmente, decine di munizioni detenute illegalmente e supporti informatici che verranno successivamente visionati attraverso le perizie giudiziarie. Su alcuni supporti non modificabili è già stato rinvenuto materiale pedopornografico. L'attività della Polizia di Stato ha interrotto una catena che stava già coinvolgendo altre vititme del cremasco, posto che l'uomo aveva attivato numerosi contatti con decine di ragazze minorenni della Lombardia adescate in chat line. L'uomo avrà molto tempo per riflettere presso il carcere di Cremona, dove gli investigatori della Polizia di Stato l'hanno accompagnato alla chiusura delle operazioni