Cremona, 29 marzo 2012 - Nonostante il comune di Cremona non si sia costituito parte civile nel processo contro la Tamoil, accusata di inquinamento delle falde acquifere, il pubblico ministero Fabio Saponara ha chiesto espressamente che sia inserito fra le parti civili. Oggi dunque, nel corso della prima udienza preliminare, il giudice Guido Salvini, su richiesta del pm, ha disposto che sia dato avviso al comune di Cremona della prossima udienza, “essendo prospettabile - scrive il giudice - la qualità in capo a tale ente territoriale di persona offesa”. Hanno intenzione di costituirsi parte civile anche la società canottieri Dopolavoro Ferroviario, che conta 1.800 soci effettivi, e 26 soci della società canottieri Bissolati, oltre a Legambiente.


Cinque gli imputati dell’inchiesta per i quali è stato chiesto il rinvio a giudizio: si tratta di un libico, un libanese e tre italiani, dirigenti della Tamoil tra presidenti e componenti del consiglio di amministrazione dal 1999 al 2007. L’accusa è di avvelenamento delle acque destinate ad uso umano. Tre dei cinque imputati devono anche rispondere di delitto colposo e di disastro doloso per fatti accaduti a Cremona tra il maggio e il giugno del 2008. L’accusa è quella di non aver previsto la dispersione nell’ambiente di vapori esplosivi e di non aver adottato le idonee misure di sicurezza per aspirare i gas infiammabili dal sottosuolo, gravemente contaminato per la presenza di idrocarburi. La prossima udienza è stata fissata per il 7 giugno.

di Fonte Agi