Maxi crocifisso in sala consiliare: a Casalmaggiore scoppia la polemica

Donato da un cittadino, è stato accettato dall'amministrazione di centrodestra ma l'opposizione insorge: "Troppo grande per una sede istituzionale"

Don Camillo e Peppone

Don Camillo e Peppone

Casalmaggiore, 20 ottobre 2014 - E' un caso politico alla Peppone e don Camillo l'annunciata esposizione, nella sala del Consiglio del palazzo comunale di Casalmaggiore, di un maxi crocifisso ('Croce dell'Altare') del '700 e di scuola napoletana, donato da un cittadino.

La nuova amministrazione comunale di centrodestra ha accettato il regalo nella seduta di giovedì scorso e l'opposizione di centrosinistra è in subbuglio. L'imprenditore del posto che l'ha donato pone come condizione che venga esposto esclusivamente nella sala consiliare. Il crocifisso è alto 165 centimetri per 90 di larghezza. La parte lignea, che era rovinata, è stata restaurata dall'intagliatore. E così il Cristo sarà sistemato sopra la fotografia del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. E qui interviene l'opposizione di centrosinistra, guidata dal capogruppo Pierluigi Pasotto: "Nulla da dire contro la presenza di un crocifisso in una sede istituzionale, ma appunto di questo si tratta, di una sede istituzionale e non di una chiesa, né di una cappella e neppure di un museo, che peraltro sarebbe la sede ideale. Una presenza di così grandi dimensioni che senso avrebbe? Se facessi fare in ingrandimento alto 165 centimetri della foto di Napolitano, otterrei che venisse esposto?".

Una scappatoia sembra esserci. Nella delibera di Giunta, pubblicata oggi, si parla testualmente di esposizione presso la sala consiliare "o, in caso di impossibilità, presso altro luogo aperto al pubblico"