Lunedì 15 Aprile 2024

Cremona sogna una Silicon Valley: gli imprenditori fanno squadra

Apre Cobox, spazio per fare innovazione: «Riprendiamoci i talenti». Nella cordata anche i maestri della posta elettronica, Mailup di Luca Zorloni

I cinque fondatori di MailUp

I cinque fondatori di MailUp

Milano, 25 novembre 2014 - La vulgata vuole che la parte sud della baia di San Francisco si sia trasformata nella leggendaria Silicon Valley quando nel 1951 aprì i battenti il parco tecnologico dell’università di Stanford, diventato presto la calamita di decine di aziende del silicio. Sessant’anni dopo, Cremona tenta di ripetere l’esperimento: fare della città del violino e del torrone una piccola Atene dell’alta tecnologia. Il progetto sta muovendo i primi passi, è stato lanciato il bando per vendere l’area su cui sorgerà il polo di innovazione. Nel frattempo, però, entra in funzione una sorta di antipasto del futuro parco tecnologico: Cobox. Si tratta di uno spazio che aggrega scrivanie per il co-working (ossia postazioni in affitto per professionisti), uffici di aziende informatiche, sale per corsi di formazione. Taglio del nastro: giovedì. Il progetto è firmato dal consorzio Cremona information technology (Crit), costituito dal gruppo di servizi via posta elettronica Mailup e da una cordata di altre società high-tech del territorio: Microdata Group, Linea Com, Incode, Lanzoni, Gamm System, Csa Med e Next.

«Cobox nasce come facilitatore per nuove realtà nell’ambito delle tecnologie dell’informazione, come terreno fertile per startup e per giovani imprenditori», spiega Carolina Cortellini Lupi, presidente del Crit e tra i fondatori del gruppo Microdata. Ventisei le postazioni disponibili, più quattro uffici già affittati da altrettante società. Linea Com traslocherà qua il dipartimento ricerca e sviluppo: otto ingegneri al lavoro per la società di telecomunicazioni, che ha tirato mille chilometri di fibra ottica nella Bassa, da Pavia a Cremona, da Crema a Lodi. «Cremona negli ultimi anni ha investito nel settore tecnologico, è una delle città della Lombardia più cablate – spiega l’amministratore delegato di Linea Com, Gerardo Paloschi –. Chi adesso vorrà sperimentare, troverà in Cobox un alleato, perché lavorando su attività simili, si crea contaminazione e nascono le idee».

Obiettivo delle aziende del Crit, che oggi danno lavoro nel complesso a 400 tecnici specializzati, è avere sotto casa un vivaio da cui pescare talenti e idee da industrializzare. All’americana. La materia prima c’è, compresi i laureati della sede locale del Politecnico di Milano, «che però sono calati – avverte Matteo Monfredini, numero due di Crit e direttore finanziario di Mailup –. Quindici anni fa erano 120 iscritti, oggi 30-40». «Noi vogliamo creare un pendolarismo al contrario – incalza Cortellini –, da Milano verso Cremona, come città dell’innovazione».

Al Crit le hanno pensate tutte: hanno aperto gli uffici vicino all’autostrada, hanno abbinato un calendario di seminari per aumentare le conoscenze degli imprenditori. Monfredini ricorda i primi passi di Mailup: per ufficio un appartamento dove i cinque soci dell’azienda oggi quotata in Borsa stavano stretti: «Noi abbiamo iniziato a Cremona, con tutte le difficoltà, ma siamo riusciti a ottenere risultati» Ma si può fare di più: «Vogliamo renderla più attrattiva», aggiunge. La partita è aperta.

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